In uno stretto giro di anni, tra il finire dell'Ottocento e l'avvio del nuovo secolo, i tre scrittori affrontano l'eterna querelle des anciens et des modernes dunque dell'atteggiamento di fronte all'eredità classica e mitologica con tre atteggiamenti diversi. Marinetti sposa totalmente la causa del futuro e professa una iconoclastica del passato che vuol diroccare con i musei anche tutta la tradizione greca e latina. In realtà il tentativo di una nuova mitopoiesi futurista sortirà effetti assai deludente. Quanto a D'Annunzio, egli si pone in una prospettiva sovratemporale che contempla tanto il recupero del passato quanto la proiezione verso il futuro: con il poema Direzione e con altri suoi testi sostiene la modernità dell'antico in una prospettiva che oggi potremmo a ragione definire post-moderna. Il capolavoro rappresentato dai poemi conviviali di Giovanni Pascoli, che aveva della poesia classica una conoscenza filologicamente superiore anche a quella di D'Annunzio, ripercorre con grande penetrazione e sensibilità modernissima la vicenda storica e letteraria della Grecia, dai primordi omerici fino all'età alessandrina fino alle soglie del nascente cristianesimo.

Marinetti, d’Annunzio e Pascoli di fronte al mito

GIBELLINI, Pietro
2013-01-01

Abstract

In uno stretto giro di anni, tra il finire dell'Ottocento e l'avvio del nuovo secolo, i tre scrittori affrontano l'eterna querelle des anciens et des modernes dunque dell'atteggiamento di fronte all'eredità classica e mitologica con tre atteggiamenti diversi. Marinetti sposa totalmente la causa del futuro e professa una iconoclastica del passato che vuol diroccare con i musei anche tutta la tradizione greca e latina. In realtà il tentativo di una nuova mitopoiesi futurista sortirà effetti assai deludente. Quanto a D'Annunzio, egli si pone in una prospettiva sovratemporale che contempla tanto il recupero del passato quanto la proiezione verso il futuro: con il poema Direzione e con altri suoi testi sostiene la modernità dell'antico in una prospettiva che oggi potremmo a ragione definire post-moderna. Il capolavoro rappresentato dai poemi conviviali di Giovanni Pascoli, che aveva della poesia classica una conoscenza filologicamente superiore anche a quella di D'Annunzio, ripercorre con grande penetrazione e sensibilità modernissima la vicenda storica e letteraria della Grecia, dai primordi omerici fino all'età alessandrina fino alle soglie del nascente cristianesimo.
2013
63-64
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