L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha segnato un profondo cambiamento nella struttura e nel funzionamento dell’Unione Europea. Il Parlamento europeo ha acquisito un ruolo fondamentale nella elaborazione dell’attività normativa esterna dell’Unione, facendosi parte attiva e richiedendo, inter alia, l’applicazione orizzontale della carta dei diritti fondamentali della UE. Con il regolamento UE n. 978/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, il 25.10.2012, l’Unione europea ha riorganizzato il suo sistema di preferenze tariffarie generalizzate (SPG) a decorrere dal 1.1.2014. Si tratta di un nuovo strumento che possiede apposite clausole orientate a pretendere dagli Stati terzi il rispetto delle principali norme internazionali di tutela dei diritti umani, dei diritti sociali fondamentali e dell’ambiente, nonché della good governance. Si tratta di questioni importanti, non esenti da peculiari criticità, giacché, attraverso la pressione economica, la UE tenta di indurre dei significativi cambiamenti nell’ordinamento degli Stati terzi, prescindendo dall’acceso dibattito in corso presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Unione europea, commercio internazionale e diritti umani
MARRELLA, Fabrizio
2014-01-01
Abstract
L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha segnato un profondo cambiamento nella struttura e nel funzionamento dell’Unione Europea. Il Parlamento europeo ha acquisito un ruolo fondamentale nella elaborazione dell’attività normativa esterna dell’Unione, facendosi parte attiva e richiedendo, inter alia, l’applicazione orizzontale della carta dei diritti fondamentali della UE. Con il regolamento UE n. 978/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, il 25.10.2012, l’Unione europea ha riorganizzato il suo sistema di preferenze tariffarie generalizzate (SPG) a decorrere dal 1.1.2014. Si tratta di un nuovo strumento che possiede apposite clausole orientate a pretendere dagli Stati terzi il rispetto delle principali norme internazionali di tutela dei diritti umani, dei diritti sociali fondamentali e dell’ambiente, nonché della good governance. Si tratta di questioni importanti, non esenti da peculiari criticità, giacché, attraverso la pressione economica, la UE tenta di indurre dei significativi cambiamenti nell’ordinamento degli Stati terzi, prescindendo dall’acceso dibattito in corso presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio.File | Dimensione | Formato | |
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