Il saggio prende in esame i caratteri che il mito assume nel melodramma metastasiano. Pur partendo dalle fonti classiche - sulla scorta dell'insegnamento del Gravina – l'autore settecentesco rifiuta la rappresentazione dell'orrido propria della tragedia greca (rinunciando, di conseguenza, alla funzione catartica da esso esercitata) e interviene sulla tradizione mitologica piegandola, nei limiti del possibile, al lieto fine. I caratteri del mito vengono indagati anche nelle opere minori di Metastasio e, soprattutto, nei componimenti creati in occasione di Feste o di altre ricorrenze nell'ambito della corte.
Dante Isella, filologia come etica
GIBELLINI, Pietro
2008-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame i caratteri che il mito assume nel melodramma metastasiano. Pur partendo dalle fonti classiche - sulla scorta dell'insegnamento del Gravina – l'autore settecentesco rifiuta la rappresentazione dell'orrido propria della tragedia greca (rinunciando, di conseguenza, alla funzione catartica da esso esercitata) e interviene sulla tradizione mitologica piegandola, nei limiti del possibile, al lieto fine. I caratteri del mito vengono indagati anche nelle opere minori di Metastasio e, soprattutto, nei componimenti creati in occasione di Feste o di altre ricorrenze nell'ambito della corte.File in questo prodotto:
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