Rilettura desultoria di "Inferno" XXVI

L’articolo indaga alcuni dei nodi ancora irrisolti della figura dell’Ulisse dantesco, toccando vari aspetti della figura dell’eroe, senza per questo ignorare le altre parti del canto, colto nella sua globalità. Attraverso la dialettica fra Ulisse-uomo e Ulisse-personaggio si cerca di interpretare correttamente il significato di “folle volo” e i toni e le intenzioni dell’ “orazion picciola”, né l’una né l’altro addebitabili ai peccati per cui Ulisse è punito nell’ottava bolgia, che raccoglie i colpevoli del vizio dell’astuzia. Si toccano poi le problematiche relative alla comunicazione infernale e alla questione della morte di Ulisse, per la quale Dante sembra volontariamente allontanarsi dalla vulgata omerica. Infine, si affrontano questioni di ‘fonti’, da quelle sottese alla celebre similitudine iniziale delle lucciole alle altre, di tipo classico e scritturale, che alimentano l’intera affabulazione di Ulisse.