La riflessione prende spunto dal crescente protagonismo economico di prestazione personali ad elevato contenuto tecnico-intellettuale offerte in regime di autonomia da professionisti di nuova generazione spesso ricercati per contrattare rapporti di cooperazione temporalmente delimitati. Ci si interroga in particolare sulla disciplina da riservare all’estinzione del relativo rapporto contrattuale, ove a provocarne l’interruzione sia stata la scelta unilaterale del cliente/committente di recedere dal contratto. L’urgenza di individuare de iure condito adeguate soluzioni normative al trattamento giuridico dell’evenienza considerata, così come l’aspirazione di trarre dall’assetto normativo vigente utili indicazioni per la definizione di nuovi e indispensabili interventi legislativi in materia, inducono a verificare innanzitutto la persistente efficacia delle risposte offerte in proposito dall’art. 2237 c.c. La considerazione delle variabili del tempo e dell’intuitu personae, che da sempre condizionano l’interpretazione delle norme relative al rapporto obbligatorio tra cliente/committente e professionista nel contratto d’opera intellettuale costituisce il filo conduttore dell’indagine. L’esito della stessa è rappresentato dalla proposta di una rinnovata e più flessibile interpretazione della disciplina del recesso ad nutum dal contratto d’opera intellettuale.
La disciplina del recesso del cliente dai contratti di prestazione d'opera e servizi intellettuali a termine oltre gli angusti confini dell'art. 2237 c.c.
LAMICELA, Mariella
2013-01-01
Abstract
La riflessione prende spunto dal crescente protagonismo economico di prestazione personali ad elevato contenuto tecnico-intellettuale offerte in regime di autonomia da professionisti di nuova generazione spesso ricercati per contrattare rapporti di cooperazione temporalmente delimitati. Ci si interroga in particolare sulla disciplina da riservare all’estinzione del relativo rapporto contrattuale, ove a provocarne l’interruzione sia stata la scelta unilaterale del cliente/committente di recedere dal contratto. L’urgenza di individuare de iure condito adeguate soluzioni normative al trattamento giuridico dell’evenienza considerata, così come l’aspirazione di trarre dall’assetto normativo vigente utili indicazioni per la definizione di nuovi e indispensabili interventi legislativi in materia, inducono a verificare innanzitutto la persistente efficacia delle risposte offerte in proposito dall’art. 2237 c.c. La considerazione delle variabili del tempo e dell’intuitu personae, che da sempre condizionano l’interpretazione delle norme relative al rapporto obbligatorio tra cliente/committente e professionista nel contratto d’opera intellettuale costituisce il filo conduttore dell’indagine. L’esito della stessa è rappresentato dalla proposta di una rinnovata e più flessibile interpretazione della disciplina del recesso ad nutum dal contratto d’opera intellettuale.File | Dimensione | Formato | |
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