Ogino Anna è autrice di numerose opere difficilmente classificabili, in cui l’uso di riferimenti intertestuali riconducibili alle opere canoniche della tradizione giapponese, e ancor più ai grandi classici della letteratura europea, ha dato forma a parodie e pastiches assai complessi in termini di uso della lingua e strategie testuali di riscrittura. L’inarrestabile fluire del suo multiforme ingegno che si esplica nella dirompente vitalità della sua opera di scrittrice di narrativa e saggistica, così come nella serissima attività accademica – Ogino è infatti docente di “Letteratura francese rinascimentale” presso la Keio University -, ha un unico punto di partenza e un unico obiettivo: la scrittura cosmicomica di François Rabelais. La paternità che Ogino rivendica con forza consacrando ogni sua letteraria impresa al grande maestro del Rinascimento europeo, legittima ogni suo passo nell’intricata selva delle belles lettres, dando loro senso – significato e direzione – nella ricerca mai esausta di ciò che costituisce “the appeal and potential of literature as it has been before the advent of the novel” . Intertestualità, parodia, destrutturazione delle categorie formali stigmatizzate dalla tradizione, uso libero e consapevole delle potenzialità della lingua: tutti elementi costitutivi della scrittura di Ogino e tutti inequivocabilmente sintomi di una coscienza postmoderna. In essa, poi, non si fa fatica a rintracciare anche una aperta volontà metatestuale, se si pensa che Ogino stessa ha sagacemente definito la propria prosa fiction critique: si compirebbe così in essa il fine euristico di educare il fruitore ad una nuova interpretazione, ad una lettura più riflessiva del testo letterario – fine in cui si esplica la funzione epistemologica della parodia secondo l’analisi di Margaret Rose, da cui muteremo il concetto di “episteme parodica” per cercare di definire i punti cardinali che non solo orientano il lettore nella complessa ed eterogenea mappa concettuale che la scrittura di Ogino incarna, ma che prima d’ogni altra cosa ne rappresentano la stessa raison d’être.

« Ogni scrittore crea i suoi precursori » : l’episteme parodica di Ogino Anna (1956- )

MAZZA, Caterina
2010-01-01

Abstract

Ogino Anna è autrice di numerose opere difficilmente classificabili, in cui l’uso di riferimenti intertestuali riconducibili alle opere canoniche della tradizione giapponese, e ancor più ai grandi classici della letteratura europea, ha dato forma a parodie e pastiches assai complessi in termini di uso della lingua e strategie testuali di riscrittura. L’inarrestabile fluire del suo multiforme ingegno che si esplica nella dirompente vitalità della sua opera di scrittrice di narrativa e saggistica, così come nella serissima attività accademica – Ogino è infatti docente di “Letteratura francese rinascimentale” presso la Keio University -, ha un unico punto di partenza e un unico obiettivo: la scrittura cosmicomica di François Rabelais. La paternità che Ogino rivendica con forza consacrando ogni sua letteraria impresa al grande maestro del Rinascimento europeo, legittima ogni suo passo nell’intricata selva delle belles lettres, dando loro senso – significato e direzione – nella ricerca mai esausta di ciò che costituisce “the appeal and potential of literature as it has been before the advent of the novel” . Intertestualità, parodia, destrutturazione delle categorie formali stigmatizzate dalla tradizione, uso libero e consapevole delle potenzialità della lingua: tutti elementi costitutivi della scrittura di Ogino e tutti inequivocabilmente sintomi di una coscienza postmoderna. In essa, poi, non si fa fatica a rintracciare anche una aperta volontà metatestuale, se si pensa che Ogino stessa ha sagacemente definito la propria prosa fiction critique: si compirebbe così in essa il fine euristico di educare il fruitore ad una nuova interpretazione, ad una lettura più riflessiva del testo letterario – fine in cui si esplica la funzione epistemologica della parodia secondo l’analisi di Margaret Rose, da cui muteremo il concetto di “episteme parodica” per cercare di definire i punti cardinali che non solo orientano il lettore nella complessa ed eterogenea mappa concettuale che la scrittura di Ogino incarna, ma che prima d’ogni altra cosa ne rappresentano la stessa raison d’être.
2010
Atti del XXXIII convegno di Studi sul Giappone
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