L’articolo prende spunto dalle recenti ricerche archeologiche sul sito di Comacchio (FE), un insediamento che sorse in prossimità delle foci del Po tra il VII e l’VIII secolo. Comacchio, nota nelle fonti scritte soprattutto per aver stipulato un patto con i Longobardi (relativo al commercio sul Po e i suoi affluenti), appare sempre di più, nell’evidenza archeologica, come un insediamento di primaria importanza per studiare la natura,la consistenza e l’estensione dei commerci durante la tarda età longobarda nelle aree del Regno. L’articolo prende in considerazione diversi nuovi aspetti che qualificano questo insediamento sul piano archeologico: natura ed estensione dell’abitato, caratterizzazione delle attività economico-produttive, relazioni con i poteri pubblici. Il quadro che ne emerge documenta nuovi interessanti paradigmi, specifici di questi centri costieri del primo alto medioevo: rapidità di evoluzione, specializzazione economica (in senso commerciale ed artigianale), originalità della struttura insediativa, capacità di costruire e mantenere reti di rapporti anche a livello internazionale (grazie ancora alla mediazione bizantina). Questo articolo dimostra come Comacchio costituisca una eccellente o sul piano archeologico per ridiscutere alcuni dei principali tematismi che riguardano l’economia e la società del nord Italia nel corso dei secoli VIII e IX e per analizzare un fenomeno importante ma poco studiato, quello degli empori nord adriatici. Un fenomeno che peraltro presenta più una similitudine, anche temporale, con quello che si sviluppa, più o meno nello stesso periodo, nel nord Europa.

The Eels of Venice. The long eighth century of the emporia of the northern region along the Adriatic coast

GELICHI, Sauro
2008-01-01

Abstract

L’articolo prende spunto dalle recenti ricerche archeologiche sul sito di Comacchio (FE), un insediamento che sorse in prossimità delle foci del Po tra il VII e l’VIII secolo. Comacchio, nota nelle fonti scritte soprattutto per aver stipulato un patto con i Longobardi (relativo al commercio sul Po e i suoi affluenti), appare sempre di più, nell’evidenza archeologica, come un insediamento di primaria importanza per studiare la natura,la consistenza e l’estensione dei commerci durante la tarda età longobarda nelle aree del Regno. L’articolo prende in considerazione diversi nuovi aspetti che qualificano questo insediamento sul piano archeologico: natura ed estensione dell’abitato, caratterizzazione delle attività economico-produttive, relazioni con i poteri pubblici. Il quadro che ne emerge documenta nuovi interessanti paradigmi, specifici di questi centri costieri del primo alto medioevo: rapidità di evoluzione, specializzazione economica (in senso commerciale ed artigianale), originalità della struttura insediativa, capacità di costruire e mantenere reti di rapporti anche a livello internazionale (grazie ancora alla mediazione bizantina). Questo articolo dimostra come Comacchio costituisca una eccellente o sul piano archeologico per ridiscutere alcuni dei principali tematismi che riguardano l’economia e la società del nord Italia nel corso dei secoli VIII e IX e per analizzare un fenomeno importante ma poco studiato, quello degli empori nord adriatici. Un fenomeno che peraltro presenta più una similitudine, anche temporale, con quello che si sviluppa, più o meno nello stesso periodo, nel nord Europa.
2008
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