Congiungimenti, raccolta di versi di Domenico Brancale e opere visuali di Hervé Bordas, costituisce un esempio nella riflessione sull’inadeguatezza delle distinzioni canoniche di genere in materia di poesia contemporanea. Il raccordo di versi e immagini, di prosa e poesia, di frammenti e citazioni diaristiche, così come la declinazione eclettica delle forme compositive e lo stabilirsi programmatico di un appuntamento d’incontro delle due sensibilità creatrici per la compilazione del volume, rendono la raccolta un documento estremamente prezioso ai fini della riflessione teorica sui fenomeni di contaminazione letteraria. Il mio intervento focalizza la sua attenzione sull’approfondimento delle dinamiche interne all’opera, che trascendono i canoni storicizzati dell’espressione letteraria problematizzando la stessa concezione dell’oggetto-raccolta. Densa di un’autocoscienza declinata filosoficamente, infatti, la poesia di Congiungimenti stabilisce un precedente critico di notevole interesse: spinge a chiedersi dove termini una res definibile criticamente come poesia/raccolta poetica, e dove invece inizi la concezione di un corpo nuovo, inedito alle catalogazioni del Novecento che persistono come argini nell’ordinamento dei generi letterari.

L’attimo che non sarà mai verso. Problematiche di struttura e genere in Congiungimenti di Domenico Brancale ed Hervé Bordas

stefano bottero
2021-01-01

Abstract

Congiungimenti, raccolta di versi di Domenico Brancale e opere visuali di Hervé Bordas, costituisce un esempio nella riflessione sull’inadeguatezza delle distinzioni canoniche di genere in materia di poesia contemporanea. Il raccordo di versi e immagini, di prosa e poesia, di frammenti e citazioni diaristiche, così come la declinazione eclettica delle forme compositive e lo stabilirsi programmatico di un appuntamento d’incontro delle due sensibilità creatrici per la compilazione del volume, rendono la raccolta un documento estremamente prezioso ai fini della riflessione teorica sui fenomeni di contaminazione letteraria. Il mio intervento focalizza la sua attenzione sull’approfondimento delle dinamiche interne all’opera, che trascendono i canoni storicizzati dell’espressione letteraria problematizzando la stessa concezione dell’oggetto-raccolta. Densa di un’autocoscienza declinata filosoficamente, infatti, la poesia di Congiungimenti stabilisce un precedente critico di notevole interesse: spinge a chiedersi dove termini una res definibile criticamente come poesia/raccolta poetica, e dove invece inizi la concezione di un corpo nuovo, inedito alle catalogazioni del Novecento che persistono come argini nell’ordinamento dei generi letterari.
2021
Forme, strutture, generi nella lingua e nella letteratura italiana. Atti dell’XI Convegno internazionale di italianistica dell’Università di Craiova
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