Per molti giapponesi e non che vivono in Giappone alcuni angoli delle città dell’arcipelago che sembrano congelati nel tempo – le strade commerciali coperte (shōtengai) con le loro polverose botteghe di libri usati, le pasticcerie e i caffè rétro, le torrefazioni di tè, che ancora sopravvivono in mezzo a più sterili punti vendita di catene di supermercati, di fast fashion, elettrodomestici o telefonia; le vie “laterali” (yokocho), con i loro angusti bar e ristoranti di ramen, soba e yakitori o i ristoranti di cucina occidentale (yōshoku) i bagni pubblici (sentō) dove ci si lava socializzando e gli alberghi a ore (love hotel); i complessi abitativi “segregati” (danchi) – hanno un fascino particolare, quasi fossero dei reperti di una “Età dell’oro”.
Un testimone ironico dell’Età della catastrofe: lo Showa secondo Mizuki
Zappa, Marco
2021-01-01
Abstract
Per molti giapponesi e non che vivono in Giappone alcuni angoli delle città dell’arcipelago che sembrano congelati nel tempo – le strade commerciali coperte (shōtengai) con le loro polverose botteghe di libri usati, le pasticcerie e i caffè rétro, le torrefazioni di tè, che ancora sopravvivono in mezzo a più sterili punti vendita di catene di supermercati, di fast fashion, elettrodomestici o telefonia; le vie “laterali” (yokocho), con i loro angusti bar e ristoranti di ramen, soba e yakitori o i ristoranti di cucina occidentale (yōshoku) i bagni pubblici (sentō) dove ci si lava socializzando e gli alberghi a ore (love hotel); i complessi abitativi “segregati” (danchi) – hanno un fascino particolare, quasi fossero dei reperti di una “Età dell’oro”.File | Dimensione | Formato | |
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