Introduzione. La pandemia covid-19, emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, ha imposto agli enti sanitari di prendere delle decisioni in tempi brevi, e di riallocare le risorse in modo adeguato. Gli interventi non farmaceutici, quali ad esempio il confinamento, sono stati accompagnati da sostanziali riorganizzazioni dei servizi, delle aree fisiche e dei processi, al fine di garantire assistenza a un crescente numero di pazienti covid. Materiali e metodi. L’articolo utilizza una metodologia basata su un caso di studio relativo all’Azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Modena. Molteplici fonti informative sono state utilizzate al fine di raccogliere, triangolare e verificare i dati. Risultati. La riorganizzazione portata avanti dall’Ausl di Modena ha riguardato diversi aspetti, dall’uso della tecnologia per il monitoraggio di tutte le informazioni sulla covid-19, alla comunicazione con i pazienti e all’incremento dei posti letto in terapia intensiva; dalla riprogrammazione delle mansioni del personale ospedaliero alla collaborazione con soggetti terzi (imprese private, associazioni senza scopo di lucro, volontari) per l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione e il supporto ai cittadini in quarantena. Discussione. L’esperienza dell’Ausl di Modena sottolinea l’importanza di dotarsi di modelli organizzativi flessibili e resilienti, caratterizzati dal coinvolgimento e dalla collaborazione di numerosi portatori d’interesse; la rilevanza della formazione continua e delle competenze trasversali del personale; la necessità del supporto tecnologico. Le lezioni apprese potranno essere utili per la futura riorganizzazione del sistema sanitario.
La gestione dell’emergenza covid-19. Il caso dell’Azienda unità sanitaria locale di Modena
Francesca Dal Mas;Helena Biancuzzi;
2020-01-01
Abstract
Introduzione. La pandemia covid-19, emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, ha imposto agli enti sanitari di prendere delle decisioni in tempi brevi, e di riallocare le risorse in modo adeguato. Gli interventi non farmaceutici, quali ad esempio il confinamento, sono stati accompagnati da sostanziali riorganizzazioni dei servizi, delle aree fisiche e dei processi, al fine di garantire assistenza a un crescente numero di pazienti covid. Materiali e metodi. L’articolo utilizza una metodologia basata su un caso di studio relativo all’Azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Modena. Molteplici fonti informative sono state utilizzate al fine di raccogliere, triangolare e verificare i dati. Risultati. La riorganizzazione portata avanti dall’Ausl di Modena ha riguardato diversi aspetti, dall’uso della tecnologia per il monitoraggio di tutte le informazioni sulla covid-19, alla comunicazione con i pazienti e all’incremento dei posti letto in terapia intensiva; dalla riprogrammazione delle mansioni del personale ospedaliero alla collaborazione con soggetti terzi (imprese private, associazioni senza scopo di lucro, volontari) per l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione e il supporto ai cittadini in quarantena. Discussione. L’esperienza dell’Ausl di Modena sottolinea l’importanza di dotarsi di modelli organizzativi flessibili e resilienti, caratterizzati dal coinvolgimento e dalla collaborazione di numerosi portatori d’interesse; la rilevanza della formazione continua e delle competenze trasversali del personale; la necessità del supporto tecnologico. Le lezioni apprese potranno essere utili per la futura riorganizzazione del sistema sanitario.File | Dimensione | Formato | |
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