Il saggio analizza la "deriva" situazionista come una pratica estetica cruciale che ha rotto con la tradizione della passeggiata romantica e della flânerie. Nata dalla sintesi tra il materialismo di Guy Debord e l'approccio lirico di Gilles Ivain, la deriva è presentata come una tecnica di esplorazione psicogeografica dello spazio urbano, mirata a sovvertire la logica funzionalista e a creare nuove "situazioni". L'articolo sostiene che, nonostante il suo fallimento come disciplina scientifica, la deriva ha lasciato un'eredità fondamentale, influenzando profondamente l'arte concettuale e le pratiche degli "artisti-geografi" e inaugurando un nuovo rapporto critico tra arte, spazio e vita quotidiana.
La deriva situazionista come pratica estetica
Paolo Berti
2015-01-01
Abstract
Il saggio analizza la "deriva" situazionista come una pratica estetica cruciale che ha rotto con la tradizione della passeggiata romantica e della flânerie. Nata dalla sintesi tra il materialismo di Guy Debord e l'approccio lirico di Gilles Ivain, la deriva è presentata come una tecnica di esplorazione psicogeografica dello spazio urbano, mirata a sovvertire la logica funzionalista e a creare nuove "situazioni". L'articolo sostiene che, nonostante il suo fallimento come disciplina scientifica, la deriva ha lasciato un'eredità fondamentale, influenzando profondamente l'arte concettuale e le pratiche degli "artisti-geografi" e inaugurando un nuovo rapporto critico tra arte, spazio e vita quotidiana.| File | Dimensione | Formato | |
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