Questo lavoro intende aprire una prospettiva di lettura rispetto a un particolare tipo di “cattivo” cinematografico, quello di origine messicana. Più specificamente, l’obiettivo è capire come questo personaggio venga usato come strumento diegetico nel testo originale e soprattutto come venga importato in Italia con il doppiaggio. Innanzitutto sarà necessario studiare più da vicino i due stereotipi etnici, per capirne l’origine e le caratteristiche specifiche. Essi verranno poi osservati “in azione”, attraverso due film scelti in virtù della loro distanza cronologica e delle somiglianze a livello di trama e di presentazione e uso degli stereotipi: I magnifici sette (The Magnificent Seven, John Sturges 1960) ed End of Watch – Tolleranza zero (End of Watch, David Ayer 2013). Dopo una analisi degli elementi cinematografici non linguistici che compongono lo stereotipo, specifica attenzione sarà dedicata all’aspetto linguistico, l’unico a dover essere “riscritto” in fase di traduzione per il doppiaggio. Attraverso una lettura comparativa delle versioni originali e di quelle tradotte, sarà possibile dedurre le tattiche traduttive adottate a livello microprocedurale. Sommandole ai fattori più contestuali che influiscono sulla traduzione per il doppiaggio, sarà possibile inferire che una più ampia strategia a livello macroprocedurale possa avere guidato i traduttori dei due film a distanza di oltre cinquant’anni. Sarà infine possibile suggerire una potenziale lettura diacronica dell’evoluzione dello stereotipo tanto nei testi originali quanto in quelli tradotti.

Bandidos e gangster Chicanos: evoluzione di uno stereotipo linguistico nel cinema americano e nel doppiaggio italiano

dora renna
2018-01-01

Abstract

Questo lavoro intende aprire una prospettiva di lettura rispetto a un particolare tipo di “cattivo” cinematografico, quello di origine messicana. Più specificamente, l’obiettivo è capire come questo personaggio venga usato come strumento diegetico nel testo originale e soprattutto come venga importato in Italia con il doppiaggio. Innanzitutto sarà necessario studiare più da vicino i due stereotipi etnici, per capirne l’origine e le caratteristiche specifiche. Essi verranno poi osservati “in azione”, attraverso due film scelti in virtù della loro distanza cronologica e delle somiglianze a livello di trama e di presentazione e uso degli stereotipi: I magnifici sette (The Magnificent Seven, John Sturges 1960) ed End of Watch – Tolleranza zero (End of Watch, David Ayer 2013). Dopo una analisi degli elementi cinematografici non linguistici che compongono lo stereotipo, specifica attenzione sarà dedicata all’aspetto linguistico, l’unico a dover essere “riscritto” in fase di traduzione per il doppiaggio. Attraverso una lettura comparativa delle versioni originali e di quelle tradotte, sarà possibile dedurre le tattiche traduttive adottate a livello microprocedurale. Sommandole ai fattori più contestuali che influiscono sulla traduzione per il doppiaggio, sarà possibile inferire che una più ampia strategia a livello macroprocedurale possa avere guidato i traduttori dei due film a distanza di oltre cinquant’anni. Sarà infine possibile suggerire una potenziale lettura diacronica dell’evoluzione dello stereotipo tanto nei testi originali quanto in quelli tradotti.
2018
Mondi e modi della Traduzione. Letteratura, cinema, teatro, televisione, editoria
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