Negli studi sulla lingua di Galilei, un tema centrale costantemente sottolineato è il legame dello scienziato pisano con la lingua volgare. Fra le altre motivazioni sottese alla scelta del volgare, si ricorderanno da un lato il desiderio di Galilei di raggiungere un pubblico diverso e più vasto rispetto alla ristretta cerchia di accademici, i quali si servivano del latino, dall’altro lato le opportunità di carattere diplomatico legate ai rapporti con la casa medicea. A una migliore comprensione dei caratteri delle due lingue, e delle funzioni da esse svolte nei concreti contesti comunicativi, può certamente giovare una più attenta considerazione delle traduzioni o di quei testi che almeno in parte si presentano come riformulazioni dall’una all’altra lingua. In tal senso, è degno di nota un caso di autoriformulazione galileiana che coinvolge da un lato la lettera del 7 gennaio 1610 scritta dallo scienziato a Antonio de' Medici, dall'altro il Sidereus nuncius.

«Come ogni sano giuditio può comprendere»: osservazioni su un'autotraduzione galileiana dal latino all'italiano

MASTRANTONIO D
2020-01-01

Abstract

Negli studi sulla lingua di Galilei, un tema centrale costantemente sottolineato è il legame dello scienziato pisano con la lingua volgare. Fra le altre motivazioni sottese alla scelta del volgare, si ricorderanno da un lato il desiderio di Galilei di raggiungere un pubblico diverso e più vasto rispetto alla ristretta cerchia di accademici, i quali si servivano del latino, dall’altro lato le opportunità di carattere diplomatico legate ai rapporti con la casa medicea. A una migliore comprensione dei caratteri delle due lingue, e delle funzioni da esse svolte nei concreti contesti comunicativi, può certamente giovare una più attenta considerazione delle traduzioni o di quei testi che almeno in parte si presentano come riformulazioni dall’una all’altra lingua. In tal senso, è degno di nota un caso di autoriformulazione galileiana che coinvolge da un lato la lettera del 7 gennaio 1610 scritta dallo scienziato a Antonio de' Medici, dall'altro il Sidereus nuncius.
2020
L'italiano lungo le vie della scienza e dell'arte
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