L’evocazione della figura di Saffo nelle arti visive riporta la questione al confronto con un’antichità percepita come modello esemplare, a una «resurrezione di una certa forma di cultura» originata dall’ammirazione, come suggeriscono Francis Haskell e Nicholas Penny. Si rivela con più urgenza in coincidenza a ritorni di interesse letterario verso i classici, ma viene celebrata anche come personale immedesimazione o come richiamo all’idea di sentimento contrastato. È spesso il ritratto stesso della poesia.
"Fa' che io non sia più rupe ma acqua e cielo": l'iconografia di Saffo nelle arti visive tra Ottocento e Novecento
PORTINARI, Stefania
2015-01-01
Abstract
L’evocazione della figura di Saffo nelle arti visive riporta la questione al confronto con un’antichità percepita come modello esemplare, a una «resurrezione di una certa forma di cultura» originata dall’ammirazione, come suggeriscono Francis Haskell e Nicholas Penny. Si rivela con più urgenza in coincidenza a ritorni di interesse letterario verso i classici, ma viene celebrata anche come personale immedesimazione o come richiamo all’idea di sentimento contrastato. È spesso il ritratto stesso della poesia.File in questo prodotto:
File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Portinari_Saffo_Il_Poligrafo.pdf
accesso aperto
Descrizione: saggio
Tipologia:
Versione dell'editore
Licenza:
Accesso chiuso-personale
Dimensione
1.95 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.95 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.