Il contributo intende riaprire un capitolo tuttora problematico della cultura espressa da Dante nella «Commedia», in particolare verificando, con una serie di apporti puntuali di varia estensione e intensità probatoria, la possibile conoscenza dantesca di autori classici a lui “teoricamente” interdetti come Lucrezio e Plinio il Vecchio. Il riutilizzo del termine «intertestualità» applicato al poema dantesco risulta in questo caso imprescindibile, dovendosi parlare di legami “impossibili”; d’altronde, ciò che appare per noi impossibile potrebbe non esserlo stato per Dante e per i suoi tempi, e viceversa.
Intertestualità classiche “impossibili” nella «Commedia»
Tiziano Zanato
2021-01-01
Abstract
Il contributo intende riaprire un capitolo tuttora problematico della cultura espressa da Dante nella «Commedia», in particolare verificando, con una serie di apporti puntuali di varia estensione e intensità probatoria, la possibile conoscenza dantesca di autori classici a lui “teoricamente” interdetti come Lucrezio e Plinio il Vecchio. Il riutilizzo del termine «intertestualità» applicato al poema dantesco risulta in questo caso imprescindibile, dovendosi parlare di legami “impossibili”; d’altronde, ciò che appare per noi impossibile potrebbe non esserlo stato per Dante e per i suoi tempi, e viceversa.File in questo prodotto:
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