Nuovi spunti interpretativi sull’abusività delle clausole "intrasparenti" relative all’oggetto o alla remunerazione di beni e servizi nei contratti del consumatore

La decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea 3 ottobre 2019, C-621/17 offre nuovi spunti di riflessione sui requisiti di chiarezza e comprensibilità richiesti dall’art. 4, paragrafo 2 della direttiva 93/13 perché le clausole relative all’oggetto di un contratto del consumatore o quelle che dispongono della remunerazione di beni e servizi siano sottratte al controllo di abusività. I giudici europei ritengono che “in linea di principio” la difficoltà ad individuare servizi specifici a fronte di spese di gestione previste nel caso in specie da un contratto di mutuo non comporti il riconoscimento della loro abusività, ma con tale formulazione non escludono accertamenti del giudice nazionale che conducano ad un esito opposto