Nel corso dello svolgimento del progetto “Le rotte del marmo nell’antichità” è stato possibile eseguire un’analisi subacquea dei relitti delle navi di epoca romana che trasportavano marmo, raccogliendone sistematicamente dei campioni e creando dei fedeli modelli digitali in 3D di ciascun blocco di materiale. L’analisi archeometrica eseguita dal prof. L. Lazzarini dell’Università IUAV di Venezia ha portato all’identificazione di quattro siti (in Calabria e in Sicilia) che presentano un carico quasi omogeneo di marmo proconnesio risalente al III secolo D.C., omogeneità che ci ha permesso di ricostruire le modalità con cui il commercio di marmo bianco di questo tipo veniva effettuato tra l’isola di Marmara e il Mediterraneo centrale nel periodo del Tardo Impero. Lo studio verte sulla composizione e sull’organizzazione dei vari carichi, proponendo una ricostruzione in 3D della disposizione dei materiali che permette di avanzare ipotesi sulle caratteristiche principali (dimensioni e tonnellaggio) dei vascelli che trasportavano tali carichi speciali. La forma dei blocchi e delle colonne, la quantità delle lavorazioni e le loro dimensioni permettono di contestualizzare questi materiali in un ambito di utilizzo architettonico (probabilmente pubblico), mentre le dimensioni e il tipo di marmo utilizzato suggeriscono la ricostruzione delle rotte delle navi e delle città a cui il carico era destinato.

The Contribution of Four Shipwrecks to the Reconstruction of the Trade Dynamics of Proconnesian Marble in the Roman Period

Carlo Beltrame
2021-01-01

Abstract

Nel corso dello svolgimento del progetto “Le rotte del marmo nell’antichità” è stato possibile eseguire un’analisi subacquea dei relitti delle navi di epoca romana che trasportavano marmo, raccogliendone sistematicamente dei campioni e creando dei fedeli modelli digitali in 3D di ciascun blocco di materiale. L’analisi archeometrica eseguita dal prof. L. Lazzarini dell’Università IUAV di Venezia ha portato all’identificazione di quattro siti (in Calabria e in Sicilia) che presentano un carico quasi omogeneo di marmo proconnesio risalente al III secolo D.C., omogeneità che ci ha permesso di ricostruire le modalità con cui il commercio di marmo bianco di questo tipo veniva effettuato tra l’isola di Marmara e il Mediterraneo centrale nel periodo del Tardo Impero. Lo studio verte sulla composizione e sull’organizzazione dei vari carichi, proponendo una ricostruzione in 3D della disposizione dei materiali che permette di avanzare ipotesi sulle caratteristiche principali (dimensioni e tonnellaggio) dei vascelli che trasportavano tali carichi speciali. La forma dei blocchi e delle colonne, la quantità delle lavorazioni e le loro dimensioni permettono di contestualizzare questi materiali in un ambito di utilizzo architettonico (probabilmente pubblico), mentre le dimensioni e il tipo di marmo utilizzato suggeriscono la ricostruzione delle rotte delle navi e delle città a cui il carico era destinato.
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