Ἀπάθεια, il vocabolo greco che traduciamo con ‘imperturbabilità’, è presente già nei frammenti attribuiti a Leucippo. In italiano ‘apatia’ ha una valenza dispregiativa non immediatamente presente in ‘imperturbabilità’. Dell’ambiguità del vocabolo è già consapevole Diogene Laerzio. Seneca si confronta con la malattia, in particolare con l'asma. Egli la considera una sorta di meditatio mortis. L''apatheia e l'esperienza del proficiens di fronte alla sorte. Il vero proficiens non può evitare di esser messo alla prova e di verificare la sua apatheia.
Apatheia
Stefano Maso
;Cassan Melania
2021-01-01
Abstract
Ἀπάθεια, il vocabolo greco che traduciamo con ‘imperturbabilità’, è presente già nei frammenti attribuiti a Leucippo. In italiano ‘apatia’ ha una valenza dispregiativa non immediatamente presente in ‘imperturbabilità’. Dell’ambiguità del vocabolo è già consapevole Diogene Laerzio. Seneca si confronta con la malattia, in particolare con l'asma. Egli la considera una sorta di meditatio mortis. L''apatheia e l'esperienza del proficiens di fronte alla sorte. Il vero proficiens non può evitare di esser messo alla prova e di verificare la sua apatheia.File in questo prodotto:
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