L’articolo costituisce uno studio approfondito sulla dispersione di una delle più corpose, benché sconosciute, collezioni del Settecento veneto: quella del patrizio veneziano Girolamo Ascanio Molin (1738-1814). Partendo dall’analisi incrociata di documenti d’archivio e fonti a stampa, il saggio intende descrivere tempi e modi della dissoluzione del suo patrimonio, leggendo gli eventi in relazione al contesto storico e alle strategie economiche tipiche della nobiltà di Antico Regime. In particolar modo, si cercherà di far luce sul ruolo giocato dalla famiglia veronese Giusti del Giardino agli inizi del diciannovesimo secolo, esaminando le conseguenze che il matrimonio tra il conte Carlo e Paolina Molin (1801) ebbe sulla citata collezione (con particolare attenzione ai pezzi archeologici che il senatore raccolse).
Vicende veronesi della collezione Molin
Arianna Candeago
2019-01-01
Abstract
L’articolo costituisce uno studio approfondito sulla dispersione di una delle più corpose, benché sconosciute, collezioni del Settecento veneto: quella del patrizio veneziano Girolamo Ascanio Molin (1738-1814). Partendo dall’analisi incrociata di documenti d’archivio e fonti a stampa, il saggio intende descrivere tempi e modi della dissoluzione del suo patrimonio, leggendo gli eventi in relazione al contesto storico e alle strategie economiche tipiche della nobiltà di Antico Regime. In particolar modo, si cercherà di far luce sul ruolo giocato dalla famiglia veronese Giusti del Giardino agli inizi del diciannovesimo secolo, esaminando le conseguenze che il matrimonio tra il conte Carlo e Paolina Molin (1801) ebbe sulla citata collezione (con particolare attenzione ai pezzi archeologici che il senatore raccolse).I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.