Gli studi sulla disabilità, intesi come uno specifico ambito di ricerca scientifica, non hanno ancora raggiunto in Italia la popolarità di cui godono in altri Paesi. Tuttavia il tema dell’accessibilità, in tutte le svariate sfaccettature che toccano la comunità sia a livello locale che globale, è entrato a fare parte della vita di tutti noi, a partire dalle questioni logistiche legate alle barriere architettoniche. Si dimentica spesso tuttavia che l’accessibilità passa prima di tutto attraverso il linguaggio, e che esistono barriere nella comunicazione, in particolare nella comunicazione interliguistica oggetto di questo lavoro, che sono meno visibili rispetto a quelle architettoniche, ma altrettanto incapacitanti. Questo contributo illustrerà sinteticamente l’evoluzione della rappresentazione della disabilità e la sua affermazione quale disciplina scientifica nel mondo anglosassone, per poi passare ad analizzarne l’impatto sulla comunicazione interlinguistica in un ambito specifico, quello del turismo. L’esperienza del turismo è connaturata al linguaggio, e ciò si avverte in modo particolare quando si attraversano i confini nazionali. In quel caso, l’incapacità a livello linguistico può essere assimilata ad altre forme di disabilità e tutte insieme possono ostacolare, se non precludere, la comunicazione. Dal momento che l’esperienza turistica e la “disabilità” linguistica ad essa legata fanno parte della vita di gran parte della popolazione del nostro paese, possiamo convenire che siamo tutti diversamente uguali. Da qui l’urgenza di accettare nuove sfide per arrivare ad una comunicazione interlinguistica inclusiva, a partire dal settore turistico.
Diversamente uguali: disabilità, turismo e nuove sfide per una comunicazione interlinguistica inclusiva
Agorni Mirella
2020-01-01
Abstract
Gli studi sulla disabilità, intesi come uno specifico ambito di ricerca scientifica, non hanno ancora raggiunto in Italia la popolarità di cui godono in altri Paesi. Tuttavia il tema dell’accessibilità, in tutte le svariate sfaccettature che toccano la comunità sia a livello locale che globale, è entrato a fare parte della vita di tutti noi, a partire dalle questioni logistiche legate alle barriere architettoniche. Si dimentica spesso tuttavia che l’accessibilità passa prima di tutto attraverso il linguaggio, e che esistono barriere nella comunicazione, in particolare nella comunicazione interliguistica oggetto di questo lavoro, che sono meno visibili rispetto a quelle architettoniche, ma altrettanto incapacitanti. Questo contributo illustrerà sinteticamente l’evoluzione della rappresentazione della disabilità e la sua affermazione quale disciplina scientifica nel mondo anglosassone, per poi passare ad analizzarne l’impatto sulla comunicazione interlinguistica in un ambito specifico, quello del turismo. L’esperienza del turismo è connaturata al linguaggio, e ciò si avverte in modo particolare quando si attraversano i confini nazionali. In quel caso, l’incapacità a livello linguistico può essere assimilata ad altre forme di disabilità e tutte insieme possono ostacolare, se non precludere, la comunicazione. Dal momento che l’esperienza turistica e la “disabilità” linguistica ad essa legata fanno parte della vita di gran parte della popolazione del nostro paese, possiamo convenire che siamo tutti diversamente uguali. Da qui l’urgenza di accettare nuove sfide per arrivare ad una comunicazione interlinguistica inclusiva, a partire dal settore turistico.File | Dimensione | Formato | |
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