Montale non è noto per essere stato uomo di fede. 1 Non si è mai espresso con chiarezza sul suo rapporto con una vera e propria religione. 2 Malgrado ciò, nella sua poesia si avverte, se si presta attenzione, la presenza di un sentimento di laica religiosità, “un’aura sacrale” che si nutre di suggestioni suscitate da esperienze personali, letture, incontri e viaggi. Il sacro montaliano sembra avere molteplici facce, che sono, tuttavia, la proiezione di una sola. Montale si propone di trovare un senso all’esistenza: sia che lo ricerchi nei piccoli avvenimenti quotidiani, sia che si affidi al potere magico degli oggetti che lo circondano, sia che indossi le vesti del «Nestoriano» della Bufera. Se questa ricerca possa dirsi o meno religiosa è un quesito ancora irrisolto.
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Data di pubblicazione: | 2019 | |
Titolo: | Note sul sacro di Eugenio Montale: mito, superstizione e fede dagli Ossi di seppia alle Occasioni (con uno sguardo alla Bufera) | |
Rivista: | STUDI E PROBLEMI DI CRITICA TESTUALE | |
Volume: | 98 | |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Articolo su rivista |