Il ‘personale rapporto’ di Clara Sereni con il sessantotto ha coinciso, per tutta la vita, con la scrittura, spazio di riflessione privilegiato in cui delineare l’inizio di un fecondo ripensamento del sé. Attraverso alcuni personaggi da lei creati nei suoi libri e la sua stessa ‘voce di donna’ si narrano il mondo dell’università, la politica vista in particolar modo dalle donne, la libertà sessuale femminile, il distacco dalla famiglia, la relazione tra i sessi. Ciò è testimoniato anche nelle scritture private, rese disponibili dal Fondo omonimo conservato nell’Archivio del Contemporaneo A. Bonsanti del Gabinetto Vieusseux di Firenze. Il privato memoriale di Sereni coincide anche con quello de «Le ragazze del ‘68», programma Rai andato in onda nel 2017 e a inizio 2018, in cui si alternano narrazioni orali di autrici e non accomunate dalla scoperta di una ribellione ‘in progress’. Le loro voci in coro formano l’immagine, la foto di gruppo “al femminile” di un’epoca.

This essay explores the representation of the 1968 youth uprisings in Italy through the lens of Clara Sereni's personal and literary experiences. By analyzing her novels, unpublished notebooks, and a recent series of interviews with women who came of age during that period, the study highlights the complex interplay of personal memory, social change, and gender roles in shaping the narratives of the "Sixty-Eighters." Sereni's works, including "Casalinghitudine" and "Via Ripetta 155", offer a nuanced perspective on the era, emphasizing themes of individual freedom, political engagement, and the evolving roles of women in Italian society. The essay also examines how Sereni's portrayal of 1968 resonates with and diverges from the testimonies of other women, revealing a multifaceted and evolving understanding of this pivotal period in Italian history.

«Qualcosa che stavo imparando a fare»: Il sessantotto di Clara Sereni e nell’esperienza di altre “ragazze”

Alessandra Trevisan
2020-01-01

Abstract

This essay explores the representation of the 1968 youth uprisings in Italy through the lens of Clara Sereni's personal and literary experiences. By analyzing her novels, unpublished notebooks, and a recent series of interviews with women who came of age during that period, the study highlights the complex interplay of personal memory, social change, and gender roles in shaping the narratives of the "Sixty-Eighters." Sereni's works, including "Casalinghitudine" and "Via Ripetta 155", offer a nuanced perspective on the era, emphasizing themes of individual freedom, political engagement, and the evolving roles of women in Italian society. The essay also examines how Sereni's portrayal of 1968 resonates with and diverges from the testimonies of other women, revealing a multifaceted and evolving understanding of this pivotal period in Italian history.
2020
Natura Società Letteratura, Atti del XXII Congresso dell’ADI - Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018)
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