La memoria delle origini è fondamentale per il radicamento di qualsiasi gruppo umano. Ma, quando il filo fra passato e presente si spezza, si aprono due vie: una progressiva perdita di memoria oppure l'elaborazione simbolica dell'origine perduta. Questa fu la scelta di fronte a cui si trovarono i carmelitani giunti a Venezia nel secondo Duecento; nati in Palestina come piccola comunità spontanea d'eremiti, aggrappati al potenziale simbolico della loro sede - il Monte Carmelo - furono spinti dall'avanzata araba a migrare, affrontando così le difficoltà dell'inserimento in un contesto nuovo. Seguendoli sul filo della memoria e del simbolo nasce quest'indagine sulla forza delle immagini, ma anche dell'architettura e della produzione libraria, nell'elaborazione d'una condizione di diaspora e nel radicamento d'un soggetto umano entro un ambiente nuovo. Essere altrove è però anche una riflessione sulla forza della produzione artistica sacra, dove spazio di culto e arte sono considerati essenzialmente per il loro statuto d'incontro-scontro tra uomini, fondamentali per l'elaborazione di nuovi equilibri grazie alla creazione di nuovi simboli. A mediare la relazione con le componenti laiche della società troveremo gli artisti - Cima da Conegliano, Lorenzo Lotto, Andrea Schiavone, Pietro Liberi. Tre secoli della vita veneziana d'un gruppo religioso che fece dello status di diaspora un fattore potentemente identitario.
Essere altrove. Diaspora e immagini nella Venezia dei Carmini
Trentini, Francesco
2019-01-01
Abstract
La memoria delle origini è fondamentale per il radicamento di qualsiasi gruppo umano. Ma, quando il filo fra passato e presente si spezza, si aprono due vie: una progressiva perdita di memoria oppure l'elaborazione simbolica dell'origine perduta. Questa fu la scelta di fronte a cui si trovarono i carmelitani giunti a Venezia nel secondo Duecento; nati in Palestina come piccola comunità spontanea d'eremiti, aggrappati al potenziale simbolico della loro sede - il Monte Carmelo - furono spinti dall'avanzata araba a migrare, affrontando così le difficoltà dell'inserimento in un contesto nuovo. Seguendoli sul filo della memoria e del simbolo nasce quest'indagine sulla forza delle immagini, ma anche dell'architettura e della produzione libraria, nell'elaborazione d'una condizione di diaspora e nel radicamento d'un soggetto umano entro un ambiente nuovo. Essere altrove è però anche una riflessione sulla forza della produzione artistica sacra, dove spazio di culto e arte sono considerati essenzialmente per il loro statuto d'incontro-scontro tra uomini, fondamentali per l'elaborazione di nuovi equilibri grazie alla creazione di nuovi simboli. A mediare la relazione con le componenti laiche della società troveremo gli artisti - Cima da Conegliano, Lorenzo Lotto, Andrea Schiavone, Pietro Liberi. Tre secoli della vita veneziana d'un gruppo religioso che fece dello status di diaspora un fattore potentemente identitario.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
n.33 - Trentini_04r.pdf
accesso aperto
Descrizione: Copertina e indice
Tipologia:
Versione dell'editore
Licenza:
Accesso gratuito (solo visione)
Dimensione
2.39 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.39 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.