Per innovazione sociale si intende una nuova soluzione a problemi di natura sociale più efficace ed efficiente rispetto alle soluzioni esistenti, che comporta la creazione di valore principalmente per la società nel suo complesso piuttosto che per singoli individui (Phills, Deiglmeier e Miller, 2008; Caroli, 2015, 2016; Phillips, Alexander e Lee, 2017). I risultati dell’innovazione sociale possono spaziare dal miglioramento delle condizioni di vita di soggetti appartenenti a segmenti della società svantaggiati, sottosviluppati o trascurati, alla soddisfazione di bisogni insoddisfatti della società nel suo insieme (Austin, Stevenson e Wei‐Skillern, 2006; Bryson, Crosby e Stone, 2006). Gli obiettivi finali riguardano ad esempio la salute, la conservazione dell’ambiente, la rigenerazione urbana, l’inclusione sociale, la partecipazione culturale e una migliore istruzione (Phills et al., 2008). L’innovazione sociale è sviluppata da imprenditori sociali che realizzano “attività e processi intrapresi per scoprire, definire e sfruttare opportunità allo scopo di aumentare il benessere sociale, dando vita a nuove iniziative o gestendo in maniera innovativa le organizzazioni preesistenti” (Zahra, Gedajlovic, Neubaum e Schulman, 2009, p.519). In relazione alla disponibilità degli imprenditori sociali a lavorare in un modo sempre più collaborativo e meno isolato, gli studi sull’imprenditorialità sociale hanno recentemente posto l’attenzione sul modo in cui le imprese sociali gestiscono i processi relazionali dell’innovazione sociale (Phillips, Alexander e Lee, 2017; Le Ber e Branzei, 2010). Le conoscenze attuali tendono a collegare lo sviluppo positivo delle iniziative sociali alla capacità dell’imprenditore sociale di creare e gestire alleanze sociali e partnership strategiche (Yaziji e Doh, 2009; Waddock, 1991; Selsky e Parker, 2005). Infatti, l’innovazione sociale si sviluppa sempre più come conseguenza della capacità degli imprenditori sociali che perseguono l’innovazione (in novatori sociali) di allearsi con altri attori e di coltivare le condizioni relazionali che determinano il successo di queste partnership in termini di creazione di valore sociale (Le Ber e Branzei, 2010). Inoltre, le evidenze scientifiche sono allineate nell’identificare la capacità degli imprenditori sociali di formare partnership e alleanze come fattore chiave per garantire la scalabilità delle iniziative di innovazione sociale (Bloom e Smith, 2010; Haugh e Talwar, 2016; Taylor, Dees e Emerson, 2002). Tuttavia, è stata dedicata minore attenzione ad indagare quali condizioni relazionali caratterizzanti tali alleanze sono più favorevoli al loro successo in termini di scalabilità dell’innovazione. In questo articolo, pertanto, esploriamo quali meccanismi relazionali consentono o ostacolano il successo delle alleanze sociali nello scaling dell’impatto delle iniziative di innovazione sociale. Più specificamente, focalizziamo l’attenzione sui principali fattori relazionali che portano al successo dell’alleanza misurato in termini di scaling deep dell’innovazione sociale, ovvero di una maggiore penetrazione dell’innovazione sociale in una particolare comunità di riferimento (Haugh e Talwar, 2016; Taylor, Dees e Emerson, 2002). In primo luogo, ipotizziamo che il meccanismo di brokered access (cioè la volontà dei partner di un innovatore sociale di mobilitare la propria rete di contatti per promuovere l’iniziativa di innovazione presso nuovi attori, più distanti, al di fuori dell’alleanza collaborativa) accresca il successo delle alleanze sociali misurato in termini di scaling deep. In secondo luogo, ipotizziamo che lo sviluppo di partnership sociali caratterizzate dalla presenza di fiducia reciproca basata su processi (basata su scambi e contatti reciproci e ricorrenti tra le organizzazioni partner) aumenti il successo delle alleanze sociali misurato in termini di scaling deep. Inoltre, ipotizziamo che la fiducia basata sui processi moderi positivamente l’effetto del brokered access, e che la capacità dei partner di coinvolgere i beneficiari come coproduttori dell’iniziativa di innovazione sociale rafforzi l’effetto positivo del meccanismo del brokered access. Queste ipotesi vengono testate con dati relativi a partnership di innovazione sociale in Italia. La nostra ricerca contribuisce alla letteratura sull’innovazione sociale, promuovendo lo studio delle dinamiche relazionali che influiscono sul successo delle partnership sociali nel raggiungimento di un elevato impatto di iniziative di innovazione sociale. Al tempo stesso, lo studio rivela come l’interazione tra diversi meccanismi relazionali possa determinare il successo delle partnership per l’innovazione sociale in termini di scalabilità delle iniziative sviluppate attraverso le alleanze.
La Rilevanza della Qualità delle Relazioni sulla Scalabilità dell'Innovazione Sociale: Evidenze Empiriche
Cancellieri G.
2018-01-01
Abstract
Per innovazione sociale si intende una nuova soluzione a problemi di natura sociale più efficace ed efficiente rispetto alle soluzioni esistenti, che comporta la creazione di valore principalmente per la società nel suo complesso piuttosto che per singoli individui (Phills, Deiglmeier e Miller, 2008; Caroli, 2015, 2016; Phillips, Alexander e Lee, 2017). I risultati dell’innovazione sociale possono spaziare dal miglioramento delle condizioni di vita di soggetti appartenenti a segmenti della società svantaggiati, sottosviluppati o trascurati, alla soddisfazione di bisogni insoddisfatti della società nel suo insieme (Austin, Stevenson e Wei‐Skillern, 2006; Bryson, Crosby e Stone, 2006). Gli obiettivi finali riguardano ad esempio la salute, la conservazione dell’ambiente, la rigenerazione urbana, l’inclusione sociale, la partecipazione culturale e una migliore istruzione (Phills et al., 2008). L’innovazione sociale è sviluppata da imprenditori sociali che realizzano “attività e processi intrapresi per scoprire, definire e sfruttare opportunità allo scopo di aumentare il benessere sociale, dando vita a nuove iniziative o gestendo in maniera innovativa le organizzazioni preesistenti” (Zahra, Gedajlovic, Neubaum e Schulman, 2009, p.519). In relazione alla disponibilità degli imprenditori sociali a lavorare in un modo sempre più collaborativo e meno isolato, gli studi sull’imprenditorialità sociale hanno recentemente posto l’attenzione sul modo in cui le imprese sociali gestiscono i processi relazionali dell’innovazione sociale (Phillips, Alexander e Lee, 2017; Le Ber e Branzei, 2010). Le conoscenze attuali tendono a collegare lo sviluppo positivo delle iniziative sociali alla capacità dell’imprenditore sociale di creare e gestire alleanze sociali e partnership strategiche (Yaziji e Doh, 2009; Waddock, 1991; Selsky e Parker, 2005). Infatti, l’innovazione sociale si sviluppa sempre più come conseguenza della capacità degli imprenditori sociali che perseguono l’innovazione (in novatori sociali) di allearsi con altri attori e di coltivare le condizioni relazionali che determinano il successo di queste partnership in termini di creazione di valore sociale (Le Ber e Branzei, 2010). Inoltre, le evidenze scientifiche sono allineate nell’identificare la capacità degli imprenditori sociali di formare partnership e alleanze come fattore chiave per garantire la scalabilità delle iniziative di innovazione sociale (Bloom e Smith, 2010; Haugh e Talwar, 2016; Taylor, Dees e Emerson, 2002). Tuttavia, è stata dedicata minore attenzione ad indagare quali condizioni relazionali caratterizzanti tali alleanze sono più favorevoli al loro successo in termini di scalabilità dell’innovazione. In questo articolo, pertanto, esploriamo quali meccanismi relazionali consentono o ostacolano il successo delle alleanze sociali nello scaling dell’impatto delle iniziative di innovazione sociale. Più specificamente, focalizziamo l’attenzione sui principali fattori relazionali che portano al successo dell’alleanza misurato in termini di scaling deep dell’innovazione sociale, ovvero di una maggiore penetrazione dell’innovazione sociale in una particolare comunità di riferimento (Haugh e Talwar, 2016; Taylor, Dees e Emerson, 2002). In primo luogo, ipotizziamo che il meccanismo di brokered access (cioè la volontà dei partner di un innovatore sociale di mobilitare la propria rete di contatti per promuovere l’iniziativa di innovazione presso nuovi attori, più distanti, al di fuori dell’alleanza collaborativa) accresca il successo delle alleanze sociali misurato in termini di scaling deep. In secondo luogo, ipotizziamo che lo sviluppo di partnership sociali caratterizzate dalla presenza di fiducia reciproca basata su processi (basata su scambi e contatti reciproci e ricorrenti tra le organizzazioni partner) aumenti il successo delle alleanze sociali misurato in termini di scaling deep. Inoltre, ipotizziamo che la fiducia basata sui processi moderi positivamente l’effetto del brokered access, e che la capacità dei partner di coinvolgere i beneficiari come coproduttori dell’iniziativa di innovazione sociale rafforzi l’effetto positivo del meccanismo del brokered access. Queste ipotesi vengono testate con dati relativi a partnership di innovazione sociale in Italia. La nostra ricerca contribuisce alla letteratura sull’innovazione sociale, promuovendo lo studio delle dinamiche relazionali che influiscono sul successo delle partnership sociali nel raggiungimento di un elevato impatto di iniziative di innovazione sociale. Al tempo stesso, lo studio rivela come l’interazione tra diversi meccanismi relazionali possa determinare il successo delle partnership per l’innovazione sociale in termini di scalabilità delle iniziative sviluppate attraverso le alleanze.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
6 Caroli e Cancellieri 2018 FrancoAngeli Innovazione Sociale e Scalabilità.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Versione dell'editore
Licenza:
Accesso libero (no vincoli)
Dimensione
1.7 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.7 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.