Ogni disciplina trova giustificazione della propria esistenza nella misura in cui riesce ad offrire una rappresentazione organica, coerente e scientificamente fondata delle conoscenze che ricadono sotto il suo ambito di pertinenza. Nel caso della Didattica questo campo di pertinenza è identificabile nella relazione tra l’insegnamento e l’apprendimento e riguarda, in particolare, «lo studio delle condizioni di possibilità dell’apprendimento» 285. Essendo, tuttavia, tali condizioni variamente declinabili a seconda che si prenda in considerazione una variabile piuttosto che un’altra, questa relazione è divenuta nel tempo oggetto di studio di tante Didattiche quante sono le prospettive scelte. Sintetizzando non poco, è possibile affermare che per comprendere la complessità di quella parte di realtà riconoscibile come suo specifico oggetto di studio, la Didattica ha dovuto complessificare il proprio statuto epistemologico secondo un processo di progressiva differenziazione e (conseguente) parcellizzazione: il caso della Didattica diventa, dunque, emblematico del processo di progressiva specializzazione del sapere 286 che ha interessato molte discipline. Da questa prospettiva interpretativa, è possibile giustificare l’esistenza delle Didattiche nella misura in cui esse riescono a svolgere una funzione chiarificatrice della relazione insegnamento/apprendimento rispetto agli specifici aspetti delle porzioni di complessità del sapere, della classe e dei contesti culturali che le connotano. Nonostante l’approccio orientato alla specializzazione sia chiaramente giustificabile in virtù delle esigenze evidenziate, maturano, tuttavia, una serie di domande: che ne è dell’unitarietà del sapere? Cosa succede quando si passa da una situazione “da laboratorio”, in cui il ricercatore pensa e cerca risposte ad un fenomeno f1 avvenuto nel tempo t1, ad una “reale”, in cui nel tempo t1 si verificano contemporaneamente svariati fenomeni fn, ciascuno dei quali, già di per sé complesso, entra in relazione sistemica con gli altri? Esiste uno spazio di analisi dedicato allo studio delle relazioni esistenti tra i vari corpora di conoscenze didattiche? Che peso hanno le diverse strutturazioni disciplinari sulla fruibilità dei saperi in Didattica? E, ancora, allo stato attuale la Didattica, e le Didattiche, nelle loro specifiche identità, sono strutturate in maniera funzionale alle necessità evidenziate? Sono, cioè, in grado di concepirsi, in ultima analisi, come strutture di struttura? Oppure, viceversa, rimangono pressoché impermeabili le une alle altre, demandando, così, all’insegnante il compito, gravosissimo, di sperimentare, di volta in volta, come interconnettere le conoscenze creando tanti modelli mn quante sono le situazioni che si trova a dover gestire? Da ultimo, in che misura questa visione della disciplina influisce sull’idea di uomo che si intende formare? Individuato il fenomeno da investigare, si delinea, dunque, con sufficiente chiarezza anche lo scopo della ricerca: identificare le direzioni di senso e le scelte di metodo in virtù delle quali oggi la relazione tra corpora possa diventare visibile, essere letta e correttamente interpretata.
Interconnettere e solidarizzare conoscenze e umanità. Il caso emblematico della ricerca in Didattica
Ines Giunta
2015-01-01
Abstract
Ogni disciplina trova giustificazione della propria esistenza nella misura in cui riesce ad offrire una rappresentazione organica, coerente e scientificamente fondata delle conoscenze che ricadono sotto il suo ambito di pertinenza. Nel caso della Didattica questo campo di pertinenza è identificabile nella relazione tra l’insegnamento e l’apprendimento e riguarda, in particolare, «lo studio delle condizioni di possibilità dell’apprendimento» 285. Essendo, tuttavia, tali condizioni variamente declinabili a seconda che si prenda in considerazione una variabile piuttosto che un’altra, questa relazione è divenuta nel tempo oggetto di studio di tante Didattiche quante sono le prospettive scelte. Sintetizzando non poco, è possibile affermare che per comprendere la complessità di quella parte di realtà riconoscibile come suo specifico oggetto di studio, la Didattica ha dovuto complessificare il proprio statuto epistemologico secondo un processo di progressiva differenziazione e (conseguente) parcellizzazione: il caso della Didattica diventa, dunque, emblematico del processo di progressiva specializzazione del sapere 286 che ha interessato molte discipline. Da questa prospettiva interpretativa, è possibile giustificare l’esistenza delle Didattiche nella misura in cui esse riescono a svolgere una funzione chiarificatrice della relazione insegnamento/apprendimento rispetto agli specifici aspetti delle porzioni di complessità del sapere, della classe e dei contesti culturali che le connotano. Nonostante l’approccio orientato alla specializzazione sia chiaramente giustificabile in virtù delle esigenze evidenziate, maturano, tuttavia, una serie di domande: che ne è dell’unitarietà del sapere? Cosa succede quando si passa da una situazione “da laboratorio”, in cui il ricercatore pensa e cerca risposte ad un fenomeno f1 avvenuto nel tempo t1, ad una “reale”, in cui nel tempo t1 si verificano contemporaneamente svariati fenomeni fn, ciascuno dei quali, già di per sé complesso, entra in relazione sistemica con gli altri? Esiste uno spazio di analisi dedicato allo studio delle relazioni esistenti tra i vari corpora di conoscenze didattiche? Che peso hanno le diverse strutturazioni disciplinari sulla fruibilità dei saperi in Didattica? E, ancora, allo stato attuale la Didattica, e le Didattiche, nelle loro specifiche identità, sono strutturate in maniera funzionale alle necessità evidenziate? Sono, cioè, in grado di concepirsi, in ultima analisi, come strutture di struttura? Oppure, viceversa, rimangono pressoché impermeabili le une alle altre, demandando, così, all’insegnante il compito, gravosissimo, di sperimentare, di volta in volta, come interconnettere le conoscenze creando tanti modelli mn quante sono le situazioni che si trova a dover gestire? Da ultimo, in che misura questa visione della disciplina influisce sull’idea di uomo che si intende formare? Individuato il fenomeno da investigare, si delinea, dunque, con sufficiente chiarezza anche lo scopo della ricerca: identificare le direzioni di senso e le scelte di metodo in virtù delle quali oggi la relazione tra corpora possa diventare visibile, essere letta e correttamente interpretata.File | Dimensione | Formato | |
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