L'articolo si inserisce nel filone di studi che propongono una modellizzazione dell'odeporica di viaggiatori-scrittori stranieri in Italia, analizzando il caso di intellettuali russi che hanno visitato il Belpaese tra la fine dell'Ottocento e lo scoppio della Prima guerra mondiale, un periodo culturale chiamato in Russia "Età dell'argento" (Serebrjanyj vek). Analizzando i resoconti di viaggio di autori come Aleksandr Blok, Andrej Belyj, Pavel Muratov, Boris Zajcev, Maksimilian Vološin, Valerij Brjusov, Vasilij Rozanov, Ivan Grevs, Nikolaj Anciferov, è possibile notare le seguenti caratteristiche comuni relativamente al rapporto con gli indigeni: gli italiani come incarnazione di un ideale di bellezza "classico"; la delusione per la scomparsa del pittoresco; la figura italiana edonista come opposta al misticismo russo.
L’immagine degli italiani nelle memorie di viaggio di intellettuali russi a cavallo tra Ottocento e Novecento
Alessandro Farsetti
2016-01-01
Abstract
L'articolo si inserisce nel filone di studi che propongono una modellizzazione dell'odeporica di viaggiatori-scrittori stranieri in Italia, analizzando il caso di intellettuali russi che hanno visitato il Belpaese tra la fine dell'Ottocento e lo scoppio della Prima guerra mondiale, un periodo culturale chiamato in Russia "Età dell'argento" (Serebrjanyj vek). Analizzando i resoconti di viaggio di autori come Aleksandr Blok, Andrej Belyj, Pavel Muratov, Boris Zajcev, Maksimilian Vološin, Valerij Brjusov, Vasilij Rozanov, Ivan Grevs, Nikolaj Anciferov, è possibile notare le seguenti caratteristiche comuni relativamente al rapporto con gli indigeni: gli italiani come incarnazione di un ideale di bellezza "classico"; la delusione per la scomparsa del pittoresco; la figura italiana edonista come opposta al misticismo russo.File | Dimensione | Formato | |
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