La scrittura di Elvira Dones, autrice di origine albanese, italofona e residente negli Stati Uniti, assume il punto di vista delle donne come fulcro della narrazione. Sebbene Dones non scriva saggistica, tuttavia la sua opera è permeata da una attenzione di carattere documentaristico. La trattazione di temi sociali, culturali e storici, legati in particolare alla sua terra d'origine, risultano di grande efficacia nel descrivere e denunciare condizioni di grave emarginazione e violenza sulle donne, nonostante il filtro della finzione. Un romanzo quale Piccola guerra perfetta (Einaudi 2011) nasce dall'esigenza di raccontare la guerra, la violenza e la sopraffazione a partire dal punto di vista delle donne. Ciò appare in linea con le tendenze storiografiche sviluppate a partire dagli anni Settanta, che hanno dato crescente spazio e incluso a pieno titolo nella storia il "fronte interno" delle guerre, quello che può definirsi "popolazione civile". Inoltre, in linea con le tendenze storiografiche che valorizzano il punto di vista di genere, la scrittura di Dones intreccia dimensione individuale e istituzionale, supera la dicotomia tra sfera pubblica e privata e consente una riflessione attenta alle relazioni di potere, ai rapporti sociali, all'identità femminile e maschile in una condizione estrema quale quella di un conflitto. Le donne protagoniste di Piccola guerra perfetta vivono in una condizione di confine inteso da molteplici punti di vista: materiale in quanto recluse per il timore di venire uccise o stuprate e identitario poiché devono mascherare la propria appartenenza per avere salva la vita; tale contesto di profonda subordinazione, a rischio perenne di annullamento, si pone in contrasto con la scelta di Dones, che pone le donne al centro restituendo loro voce e corpo. L'ultimo romanzo della scrittrice albanese mostra come la prospettiva di genere possa indagare a fondo un fenomeno quale quello di una guerra, mettendo in luce pratiche di resistenza e sviluppando un punto di vista eccentrico ed anticonvenzionale su una realtà a rischio di emarginazione ed oblio, che ottiene così centralità e riconoscimento.
Piccola guerra perfetta di Elvira Dones: le donne tra centralità ed emarginazione
CAMILOTTI, Silvia
2013-01-01
Abstract
La scrittura di Elvira Dones, autrice di origine albanese, italofona e residente negli Stati Uniti, assume il punto di vista delle donne come fulcro della narrazione. Sebbene Dones non scriva saggistica, tuttavia la sua opera è permeata da una attenzione di carattere documentaristico. La trattazione di temi sociali, culturali e storici, legati in particolare alla sua terra d'origine, risultano di grande efficacia nel descrivere e denunciare condizioni di grave emarginazione e violenza sulle donne, nonostante il filtro della finzione. Un romanzo quale Piccola guerra perfetta (Einaudi 2011) nasce dall'esigenza di raccontare la guerra, la violenza e la sopraffazione a partire dal punto di vista delle donne. Ciò appare in linea con le tendenze storiografiche sviluppate a partire dagli anni Settanta, che hanno dato crescente spazio e incluso a pieno titolo nella storia il "fronte interno" delle guerre, quello che può definirsi "popolazione civile". Inoltre, in linea con le tendenze storiografiche che valorizzano il punto di vista di genere, la scrittura di Dones intreccia dimensione individuale e istituzionale, supera la dicotomia tra sfera pubblica e privata e consente una riflessione attenta alle relazioni di potere, ai rapporti sociali, all'identità femminile e maschile in una condizione estrema quale quella di un conflitto. Le donne protagoniste di Piccola guerra perfetta vivono in una condizione di confine inteso da molteplici punti di vista: materiale in quanto recluse per il timore di venire uccise o stuprate e identitario poiché devono mascherare la propria appartenenza per avere salva la vita; tale contesto di profonda subordinazione, a rischio perenne di annullamento, si pone in contrasto con la scelta di Dones, che pone le donne al centro restituendo loro voce e corpo. L'ultimo romanzo della scrittrice albanese mostra come la prospettiva di genere possa indagare a fondo un fenomeno quale quello di una guerra, mettendo in luce pratiche di resistenza e sviluppando un punto di vista eccentrico ed anticonvenzionale su una realtà a rischio di emarginazione ed oblio, che ottiene così centralità e riconoscimento.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.