Propongo due casi di giovani scrittrici, Elvira Mujcić e Randa Ghazy – la prima immigrata in Italia dodicenne, la seconda nata a Saronno da immigrati egiziani – che hanno guardato alla scrittura come ad uno strumento utile per prendere e far prendere coscienza storica e politica di vicende poco socializzate. Mujcić è fuggita dal conflitto dei Balcani nel 1992, dopo l’eccidio di Srebrenica. Il romanzo che riprende tale esperienza è Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica. L’intento del testo è denunciare un conflitto ed in particolare una strage che ad oggi non ha ancora avuto risposte adeguate. La narrazione permette a chi scrive la rielaborazione di un evento tragico e inaccettabile, a chi legge di avvicinarsi ad una storia di cui si è persa memoria. Nel caso di Ghazy, considererò il romanzo Sognando Palestina. L’amicizia, l’amore, la guerra, ambientato in un territorio lacerato da violenti contrasti. La presa di posizione su un tema che la scrittrice percepisce come molto vicino è netta; l’assenza di sbavature, lo stile asciutto rendono il testo incisivo e si traducono in un’operazione di denuncia che tuttavia non si priva di quella carica emotiva che crea empatia verso storie apparentemente lontane. La sete di normalità dei giovani protagonisti li rende profondamente umani, (nonostante la dis-umanità di certe situazioni) e soprattutto vicini a coetanei che, sebbene non sappiano cosa significa guerra, hanno modo, attraverso la lettura, di prenderne consapevolezza.
Randa Ghazy e Elvira Mujcić: la scrittura come forma di partecipazione sociale e presa di coscienza politica
CAMILOTTI, Silvia
2010-01-01
Abstract
Propongo due casi di giovani scrittrici, Elvira Mujcić e Randa Ghazy – la prima immigrata in Italia dodicenne, la seconda nata a Saronno da immigrati egiziani – che hanno guardato alla scrittura come ad uno strumento utile per prendere e far prendere coscienza storica e politica di vicende poco socializzate. Mujcić è fuggita dal conflitto dei Balcani nel 1992, dopo l’eccidio di Srebrenica. Il romanzo che riprende tale esperienza è Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica. L’intento del testo è denunciare un conflitto ed in particolare una strage che ad oggi non ha ancora avuto risposte adeguate. La narrazione permette a chi scrive la rielaborazione di un evento tragico e inaccettabile, a chi legge di avvicinarsi ad una storia di cui si è persa memoria. Nel caso di Ghazy, considererò il romanzo Sognando Palestina. L’amicizia, l’amore, la guerra, ambientato in un territorio lacerato da violenti contrasti. La presa di posizione su un tema che la scrittrice percepisce come molto vicino è netta; l’assenza di sbavature, lo stile asciutto rendono il testo incisivo e si traducono in un’operazione di denuncia che tuttavia non si priva di quella carica emotiva che crea empatia verso storie apparentemente lontane. La sete di normalità dei giovani protagonisti li rende profondamente umani, (nonostante la dis-umanità di certe situazioni) e soprattutto vicini a coetanei che, sebbene non sappiano cosa significa guerra, hanno modo, attraverso la lettura, di prenderne consapevolezza.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.