I veicoli elettrici sono spesso percepiti come un’opportunità per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. Molti documenti in ambito politico e scientifico affermano l’esistenza di benefici pur tenendo in considerazione le emissioni legate alla produzione elettrica. In questo articolo mettiamo a scrutinio tali affermazioni e giungiamo a una conclusione contrastante. Prendiamo in considerazione gli elementi di natura tecnologica e regolatoria che portano a una stima decisamente più elevata di quelle generalmente presentate e inoltre superiore a quella dei veicoli convenzionali. Incidono significativamente le emissioni in fase di costruzione e smaltimento e, in maniera meno evidente, l’effetto del regolamento europeo 443 che consente ai costruttori, tramite un meccanismo di compensazione, di aumentare nella stessa misura, le emissioni della flotta dei veicoli convenzionali quando immettono sul mercato veicoli considerati a “zero emissioni”. Anche se in una prima fase, transitoria della regolazione, quando i limiti di emissioni sono ancora alti, questi meccanismi non si attivano, a medio lungo termine, invece, la regolazione ha effetti collaterali significativi che fanno più che compensare l’effetto del regolamento sulle emissioni di CO2 , detto European Trading System (ETS), che impedisce emissioni addizionali nelle centrali energetiche. Tenendo in considerazione questi diversi elementi, si stimano emissioni nell’ordine di grandezza di 140-190 g CO 2eq/km, superiori ai livelli registrati per i veicoli convenzionali. Nel contesto regolatorio e tecnologico in via di formazione, le auto elettriche non appaiono dunque come uno strumento efficace di riduzione delle emissioni di CO2.
I veicoli elettrici, strumento ambiguo di riduzione delle emissioni di CO2, fra determinanti tecnologiche e paradossi della regolazione
MASSIANI, Didier Paul Jérôme;BYLOOS, MARCO
2015-01-01
Abstract
I veicoli elettrici sono spesso percepiti come un’opportunità per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. Molti documenti in ambito politico e scientifico affermano l’esistenza di benefici pur tenendo in considerazione le emissioni legate alla produzione elettrica. In questo articolo mettiamo a scrutinio tali affermazioni e giungiamo a una conclusione contrastante. Prendiamo in considerazione gli elementi di natura tecnologica e regolatoria che portano a una stima decisamente più elevata di quelle generalmente presentate e inoltre superiore a quella dei veicoli convenzionali. Incidono significativamente le emissioni in fase di costruzione e smaltimento e, in maniera meno evidente, l’effetto del regolamento europeo 443 che consente ai costruttori, tramite un meccanismo di compensazione, di aumentare nella stessa misura, le emissioni della flotta dei veicoli convenzionali quando immettono sul mercato veicoli considerati a “zero emissioni”. Anche se in una prima fase, transitoria della regolazione, quando i limiti di emissioni sono ancora alti, questi meccanismi non si attivano, a medio lungo termine, invece, la regolazione ha effetti collaterali significativi che fanno più che compensare l’effetto del regolamento sulle emissioni di CO2 , detto European Trading System (ETS), che impedisce emissioni addizionali nelle centrali energetiche. Tenendo in considerazione questi diversi elementi, si stimano emissioni nell’ordine di grandezza di 140-190 g CO 2eq/km, superiori ai livelli registrati per i veicoli convenzionali. Nel contesto regolatorio e tecnologico in via di formazione, le auto elettriche non appaiono dunque come uno strumento efficace di riduzione delle emissioni di CO2.File | Dimensione | Formato | |
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