E’ risaputo che un buon test deve avere alcune caratteristiche essenziali. Deve verificare e misurare ciò che intende verificare e misurare producendo risultati validi. Deve farlo in maniera coerente e “consistente” ovvero lo deve fare in maniera affidabile. Deve anche essere progettato in maniera pratica ed efficace in modo da poter essere creato, somministrato e misurato con facilità ed efficienza. Nel contesto dei centri linguistici universitari e, in senso più ampio, nell’università stessa, si ricorre sempre di più a momenti di verifica e valutazione delle competenze linguistiche degli studenti che spesso implicano il riconoscimento ufficiale di tali competenze per ottemperare a requisiti di ammissione e frequenza ai corsi di laurea e post-lauream. Tali implicazioni determinano la necessità di individuare delle linee guida e di buona pratica nell’ambito del testing presso i Centri Linguistici. Questo articolo si propone di partire dalle diverse esperienze di testing linguistico del Centro Linguistico di Ateneo (CLA) di Venezia cercando di raccogliere le fasi di costruzione, misurazione e somministrazione di prove di lingua straniera o lingua seconda (test di piazzamento, test di idoneità , test di profitto e test di attestazione di livello). Partendo dai principi del buon “language testing” si esamineranno casi specifichi di test del CLA per seguire la strada percorsa nella progettazione, nella produzione e revisione degli item, nel pilotaggio e nella validazione degli stessi evidenziando criticità, difficoltà, ma anche punti di forza e “best practice” che possono essere condivise.
Verso una buona pratica della valutazione linguistica nei Centri Linguistici Universitari: idoneità, attestazioni di livello e test di profitto presso il Cla di Venezia
D'ESTE, Claudia
2016-01-01
Abstract
E’ risaputo che un buon test deve avere alcune caratteristiche essenziali. Deve verificare e misurare ciò che intende verificare e misurare producendo risultati validi. Deve farlo in maniera coerente e “consistente” ovvero lo deve fare in maniera affidabile. Deve anche essere progettato in maniera pratica ed efficace in modo da poter essere creato, somministrato e misurato con facilità ed efficienza. Nel contesto dei centri linguistici universitari e, in senso più ampio, nell’università stessa, si ricorre sempre di più a momenti di verifica e valutazione delle competenze linguistiche degli studenti che spesso implicano il riconoscimento ufficiale di tali competenze per ottemperare a requisiti di ammissione e frequenza ai corsi di laurea e post-lauream. Tali implicazioni determinano la necessità di individuare delle linee guida e di buona pratica nell’ambito del testing presso i Centri Linguistici. Questo articolo si propone di partire dalle diverse esperienze di testing linguistico del Centro Linguistico di Ateneo (CLA) di Venezia cercando di raccogliere le fasi di costruzione, misurazione e somministrazione di prove di lingua straniera o lingua seconda (test di piazzamento, test di idoneità , test di profitto e test di attestazione di livello). Partendo dai principi del buon “language testing” si esamineranno casi specifichi di test del CLA per seguire la strada percorsa nella progettazione, nella produzione e revisione degli item, nel pilotaggio e nella validazione degli stessi evidenziando criticità, difficoltà, ma anche punti di forza e “best practice” che possono essere condivise.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.