Traditional evaluation practices have the limit of not being able to focus on knowledge reproduction (what is known is identified only with what has been taught); therefore, measured performance always results inconsistent with real competences. Instead, authentic evaluation does not only show “what it is known” but also “what it could be done with the knowledge one has acquired”; hence, such evaluation has a foundational role with regard to the educational profile. Indeed, it is deeply rooted in a constructivist conception of knowledge and, in particular, the one put forward by social constructivism and Ausubel’s meaningful learning theory. This paper investigates evaluation practices grounded on the performance of authentic tasks – or reality tests – starting from a renewed consideration on the value of learning. The aim is that of promoting evaluation processes that do not discriminate people, thus supporting paths of skills development and the improvement of practices. Briefly, it deals with value paradigms, authentic tasks and problems pertaining to actual situations, and it therefore points at the necessity for research to start a generative debate for the exchange between co-valuational criteria and certificatory standards. Quando ormai la valutazione tradizionale segna tutti i suoi limiti di focus sulla riproduzione del sapere (ciò che si sa perché lo si è studiato), conseguente discrepanza tra performance e competenze reali, la valutazione autentica non solo mostra “ciò che si sa”, ma anche “ciò che si sa fare con ciò che si sa”, è pertanto fondamentale per la costruzione del profilo formativo. Essa affonda le radici nella conoscenza situata del costruttivismo, con particolare accezione di costruttivismo sociale e nell’apprendimento significativo di Ausubel. Il contributo esamina le pratiche di valutazione fondate su compiti autentici o prove di realtà, a partire da una rinnovata considerazione del valore dell’apprendimento, per promuovere processi di valutazione non discriminatori a supporto di percorsi di qualificazione e di rafforzamento delle pratiche, con focus sui paradigmi di valore, compiti autentici e problemi in situazione, indicando, alla ricerca, la necessità di avvio di un dialogo generativo tra criteri co-valutativi e standard certificativi.

Compiti autentici o prove di realtà? Authentic tasks or reality tests?

TESSARO, Fiorino
2014-01-01

Abstract

Traditional evaluation practices have the limit of not being able to focus on knowledge reproduction (what is known is identified only with what has been taught); therefore, measured performance always results inconsistent with real competences. Instead, authentic evaluation does not only show “what it is known” but also “what it could be done with the knowledge one has acquired”; hence, such evaluation has a foundational role with regard to the educational profile. Indeed, it is deeply rooted in a constructivist conception of knowledge and, in particular, the one put forward by social constructivism and Ausubel’s meaningful learning theory. This paper investigates evaluation practices grounded on the performance of authentic tasks – or reality tests – starting from a renewed consideration on the value of learning. The aim is that of promoting evaluation processes that do not discriminate people, thus supporting paths of skills development and the improvement of practices. Briefly, it deals with value paradigms, authentic tasks and problems pertaining to actual situations, and it therefore points at the necessity for research to start a generative debate for the exchange between co-valuational criteria and certificatory standards. Quando ormai la valutazione tradizionale segna tutti i suoi limiti di focus sulla riproduzione del sapere (ciò che si sa perché lo si è studiato), conseguente discrepanza tra performance e competenze reali, la valutazione autentica non solo mostra “ciò che si sa”, ma anche “ciò che si sa fare con ciò che si sa”, è pertanto fondamentale per la costruzione del profilo formativo. Essa affonda le radici nella conoscenza situata del costruttivismo, con particolare accezione di costruttivismo sociale e nell’apprendimento significativo di Ausubel. Il contributo esamina le pratiche di valutazione fondate su compiti autentici o prove di realtà, a partire da una rinnovata considerazione del valore dell’apprendimento, per promuovere processi di valutazione non discriminatori a supporto di percorsi di qualificazione e di rafforzamento delle pratiche, con focus sui paradigmi di valore, compiti autentici e problemi in situazione, indicando, alla ricerca, la necessità di avvio di un dialogo generativo tra criteri co-valutativi e standard certificativi.
2014
XII
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