Con la sentenza in commento, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della disposizione che stabilisce che i prelevamenti dai conti bancari, effettuati da esercenti arti e professioni, sono «posti come ... compensi a base» delle rettifiche e degli accertamenti. La pronuncia è efficace e chiara sul piano delle conclusioni, ma non manca di suscitare alcune perplessità e non risolve alcune questioni interpretative che da tempo la dottrina ha sollevato. Sotto un primo profilo, infatti, appare criticabile il presupposto da cui muove la Corte, concernente la natura presuntiva delle disposizioni concernenti i dati bancari, pur essendo apprezzabile che sia stata esplicitata la logica sottesa alla norma concernente i prelevamenti, logica ravvisata in una «doppia correlazione» in forza della quale il prelevamento dal conto corrente bancario dovrebbe corrisponderebbe ad un costo, a sua volta produttivo di un ricavo. Tale ricostruzione porta con sé delle importanti implicazioni con riferimento agli accertamenti nei confronti degli imprenditori, ma, nel contempo, disvela la scarsa selettività della "presunzione" legale con riguardo sia ai soggetti che producono redditi d'impresa, sia a quelli che producono redditi di lavoro autonomo. Il che sembra costituire un ulteriore elemento contrario alla tesi che riconosce natura di presunzione legale della disposizione concernente i prelevamenti bancari.
Considerazioni sull’incostituzionalità delle “presunzioni legali” concernenti i prelevamenti bancari dei lavoratori autonomi.
VIOTTO, Antonio
2015-01-01
Abstract
Con la sentenza in commento, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della disposizione che stabilisce che i prelevamenti dai conti bancari, effettuati da esercenti arti e professioni, sono «posti come ... compensi a base» delle rettifiche e degli accertamenti. La pronuncia è efficace e chiara sul piano delle conclusioni, ma non manca di suscitare alcune perplessità e non risolve alcune questioni interpretative che da tempo la dottrina ha sollevato. Sotto un primo profilo, infatti, appare criticabile il presupposto da cui muove la Corte, concernente la natura presuntiva delle disposizioni concernenti i dati bancari, pur essendo apprezzabile che sia stata esplicitata la logica sottesa alla norma concernente i prelevamenti, logica ravvisata in una «doppia correlazione» in forza della quale il prelevamento dal conto corrente bancario dovrebbe corrisponderebbe ad un costo, a sua volta produttivo di un ricavo. Tale ricostruzione porta con sé delle importanti implicazioni con riferimento agli accertamenti nei confronti degli imprenditori, ma, nel contempo, disvela la scarsa selettività della "presunzione" legale con riguardo sia ai soggetti che producono redditi d'impresa, sia a quelli che producono redditi di lavoro autonomo. Il che sembra costituire un ulteriore elemento contrario alla tesi che riconosce natura di presunzione legale della disposizione concernente i prelevamenti bancari.File | Dimensione | Formato | |
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