Il museika, è un fenomeno che interessa principalmente le vocali alte giapponesi [i] e [}], ed è riscontrato essenzialmente nel linguaggio informale della parlata di Tokyo. Dal punto di vista fonologico, quando queste vocali si trovano tra due consonanti ostruenti [-sonoro], o a fine morfema precedute da consonante [-sonoro], esse sono sottoposte a “devoicing”, rappresentate foneticamente come [i≤] e [}≤]. In questo lavoro proporremo una diversificazione graduata in tre livelli del “devoicing” a seconda che vi siano oppure no tracce formantiche nello spettro, che definiremo “desonorizzazione” e “devocalizzazione”, oltre ovviamente ad individuare i casi di vera elisione vocalica. L’esperimento che abbiamo compiuto prevede uno studio comparativo che mette a confronto termini che costituiscono prestiti lessicali provenienti dalla lingua inglese, denominati “gairaigo” in giapponese e termini preesistenti nel giapponese standard, allo scopo di verificare se l’applicazione della regola fonologica di museika venga estesa automaticamente a questi nuovi elementi lessicali. Vale la pena notare che l’applicazione della regola modifica comunque la pronuncia originale delle parole gairaigo che per poter essere introdotte nel giapponese devono rispettare in tutto e per tutto la fonologia del giapponese. Le parole sono state pronunciate da parlanti di sesso maschile e femminile all’interno di una frase quadro. L’analisi spettrografica delle parole interessate dal museika ci ha permesso di distinguere chiaramente tra diversi tipi o gradi di “devoicing” dei vocoidi giapponesi. Dalle analisi compiute, la natura acustica e articolatoria della consonante che precede le vocali alte è fondamentale per la realizzazione del museika, ma vi sono altri fattori importanti che interagiscono con questo fenomeno.

IL BOIN NO MUSEIKA in giapponese: desonorizzazione, devocalizzazione o elisione vocalica?

BRISTOT, Antonella;DELMONTE, Rodolfo
1999-01-01

Abstract

Il museika, è un fenomeno che interessa principalmente le vocali alte giapponesi [i] e [}], ed è riscontrato essenzialmente nel linguaggio informale della parlata di Tokyo. Dal punto di vista fonologico, quando queste vocali si trovano tra due consonanti ostruenti [-sonoro], o a fine morfema precedute da consonante [-sonoro], esse sono sottoposte a “devoicing”, rappresentate foneticamente come [i≤] e [}≤]. In questo lavoro proporremo una diversificazione graduata in tre livelli del “devoicing” a seconda che vi siano oppure no tracce formantiche nello spettro, che definiremo “desonorizzazione” e “devocalizzazione”, oltre ovviamente ad individuare i casi di vera elisione vocalica. L’esperimento che abbiamo compiuto prevede uno studio comparativo che mette a confronto termini che costituiscono prestiti lessicali provenienti dalla lingua inglese, denominati “gairaigo” in giapponese e termini preesistenti nel giapponese standard, allo scopo di verificare se l’applicazione della regola fonologica di museika venga estesa automaticamente a questi nuovi elementi lessicali. Vale la pena notare che l’applicazione della regola modifica comunque la pronuncia originale delle parole gairaigo che per poter essere introdotte nel giapponese devono rispettare in tutto e per tutto la fonologia del giapponese. Le parole sono state pronunciate da parlanti di sesso maschile e femminile all’interno di una frase quadro. L’analisi spettrografica delle parole interessate dal museika ci ha permesso di distinguere chiaramente tra diversi tipi o gradi di “devoicing” dei vocoidi giapponesi. Dalle analisi compiute, la natura acustica e articolatoria della consonante che precede le vocali alte è fondamentale per la realizzazione del museika, ma vi sono altri fattori importanti che interagiscono con questo fenomeno.
1999
Aspetti computazionali in fonetica, linguistica e didattica delle lingue: modelli e algoritmi
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