Questo articolo indaga sulla prima ricezione italiana della "Nouvelle Héloïse", a partire dalle primissime traduzioni parziali, riguardanti solo poche lettere isolate. Dalla prima traduzione, limitata a due sole lettere completamente avulse dall'insieme e riconvertite in un opuscolo di ispirazione moraleggiante e didattica intitolato "Il buon governo degli affari domestici" (1762) ad altre che utilizzano frammenti sparsi del romanzo per farne una piccola galleria di descrizioni paesaggistiche, si assiste a una decostruzione del romanzo, riconvertito in un assemblaggio di pochi frammenti scelti. Questa stessa strategia di découpage si manifesta nei testi luminari della prima traduzione integrale del 1813. Se il romanzo seduce il pubblico aristocratico e femminile, esso solleva nella critica ufficiale pesanti riserve di ordine morale legate alla figura di Rousseau e alla ricezione delle sue opere nella parte più conservatrice dell'ambiente culturale veneziano e, più in generale, nella cultura accademica italiana. L'indagine condotta si estende al dibattito letterario (in particolare intorno ai fratelli Verri e Alfieri) e all'influenza del romanzo rousseauiano sulla narrativa italiana degli ultimi decenni del XVIII secolo (abate Chiari, Botta), fino alle "Ultime lettere di Jacopo Ortis".
La Nouvelle Héloïse et la tradition littéraire italienne : une réception ratée?
CAMPANINI, Magda
2017-01-01
Abstract
Questo articolo indaga sulla prima ricezione italiana della "Nouvelle Héloïse", a partire dalle primissime traduzioni parziali, riguardanti solo poche lettere isolate. Dalla prima traduzione, limitata a due sole lettere completamente avulse dall'insieme e riconvertite in un opuscolo di ispirazione moraleggiante e didattica intitolato "Il buon governo degli affari domestici" (1762) ad altre che utilizzano frammenti sparsi del romanzo per farne una piccola galleria di descrizioni paesaggistiche, si assiste a una decostruzione del romanzo, riconvertito in un assemblaggio di pochi frammenti scelti. Questa stessa strategia di découpage si manifesta nei testi luminari della prima traduzione integrale del 1813. Se il romanzo seduce il pubblico aristocratico e femminile, esso solleva nella critica ufficiale pesanti riserve di ordine morale legate alla figura di Rousseau e alla ricezione delle sue opere nella parte più conservatrice dell'ambiente culturale veneziano e, più in generale, nella cultura accademica italiana. L'indagine condotta si estende al dibattito letterario (in particolare intorno ai fratelli Verri e Alfieri) e all'influenza del romanzo rousseauiano sulla narrativa italiana degli ultimi decenni del XVIII secolo (abate Chiari, Botta), fino alle "Ultime lettere di Jacopo Ortis".File | Dimensione | Formato | |
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