Nel tentativo di contribuire a raddrizzare le sorti critiche dei "Ricordi", depresse dai tempi di De Sanctis, il saggio affronta tre questioni. 1) Problemi cronologici relativi tanto ai singoli ricordi quanto alle varie redazioni: si assegnano a Q1 i primi nove mesi del 1512 e a Q2 il periodo immediatamente seguente, non oltre il 24 marzo del ’13; ad A l’intervallo di tempo fra il novembre 1523 e l’aprile 1524; a B le settimane che vanno dal 25 marzo alla metà di aprile del 1528; infine a C i mesi fra la fine di maggio e la fine di settembre 1530. 2) Caratteri delle diverse stesure succedutesi nel tempo, che comportano la sottolineatura delle novità rappresentate da A e da C, mentre B resta un bacino collettore che raduna tutti i ricordi (di Q2 e di A) fino a quel momento composti; 3) Natura di 'libro' compatto e costruito dei "Ricordi" nella redazione ultima (C), in cui ogni microtesto contribuisce a creare il macrotesto, dotato di connessioni intertestuali molto forti e polidirezionali, tanto che C si può a ragione considerare il primo vero libro di aforismi dell’Europa moderna.

Qualche messa a punto dei "Ricordi" guicciardiniani

ZANATO, Tiziano
2009-01-01

Abstract

Nel tentativo di contribuire a raddrizzare le sorti critiche dei "Ricordi", depresse dai tempi di De Sanctis, il saggio affronta tre questioni. 1) Problemi cronologici relativi tanto ai singoli ricordi quanto alle varie redazioni: si assegnano a Q1 i primi nove mesi del 1512 e a Q2 il periodo immediatamente seguente, non oltre il 24 marzo del ’13; ad A l’intervallo di tempo fra il novembre 1523 e l’aprile 1524; a B le settimane che vanno dal 25 marzo alla metà di aprile del 1528; infine a C i mesi fra la fine di maggio e la fine di settembre 1530. 2) Caratteri delle diverse stesure succedutesi nel tempo, che comportano la sottolineatura delle novità rappresentate da A e da C, mentre B resta un bacino collettore che raduna tutti i ricordi (di Q2 e di A) fino a quel momento composti; 3) Natura di 'libro' compatto e costruito dei "Ricordi" nella redazione ultima (C), in cui ogni microtesto contribuisce a creare il macrotesto, dotato di connessioni intertestuali molto forti e polidirezionali, tanto che C si può a ragione considerare il primo vero libro di aforismi dell’Europa moderna.
2009
CLXXXVI
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