I fabbisogni di spesa dei comuni, chiave di volta del federalismo fiscale, dovrebbero essere calcolati sotto alcune condizioni: che i comuni abbiano la stessa efficienza produttiva, che i cittadini abbiano le stesse preferenze, e, soprattutto, che gli Enti siano uguali con riferimento ad alcune caratteristiche non strutturali. I valori attesi della spesa ottenibili da una funzione di spesa comunale stimata econometricamente non soddisfano completamente tali ipotesi. I fabbisogni di spesa, o spesa comunale standard, sono meglio rappresentati dai valori attesi condizionati delle stime, che si ottengono sterilizzando le differenze relative alle determinanti non strutturali della spesa comunale, in particolare i trasferimenti erariali. Il calcolo dei fabbisogni standard presuppone che venga anche definito il livello dello standard a cui si fa riferimento. Tenendo conto delle possibili implicazioni per il bilancio pubblico, abbiamo definito oltre ad uno standard “medio” anche uno standard “minimale”, che implica un minor impiego di risorse, ma che potrebbe consentire comunque l’erogazione da parte dei comuni di un livello sufficiente di servizi. Il metodo proposto è applicato ai comuni italiani con i dati del 2007.

I fabbisogni standard di spesa dei comuni italiani

RIZZI, Dino;ZANETTE, Michele
2011-01-01

Abstract

I fabbisogni di spesa dei comuni, chiave di volta del federalismo fiscale, dovrebbero essere calcolati sotto alcune condizioni: che i comuni abbiano la stessa efficienza produttiva, che i cittadini abbiano le stesse preferenze, e, soprattutto, che gli Enti siano uguali con riferimento ad alcune caratteristiche non strutturali. I valori attesi della spesa ottenibili da una funzione di spesa comunale stimata econometricamente non soddisfano completamente tali ipotesi. I fabbisogni di spesa, o spesa comunale standard, sono meglio rappresentati dai valori attesi condizionati delle stime, che si ottengono sterilizzando le differenze relative alle determinanti non strutturali della spesa comunale, in particolare i trasferimenti erariali. Il calcolo dei fabbisogni standard presuppone che venga anche definito il livello dello standard a cui si fa riferimento. Tenendo conto delle possibili implicazioni per il bilancio pubblico, abbiamo definito oltre ad uno standard “medio” anche uno standard “minimale”, che implica un minor impiego di risorse, ma che potrebbe consentire comunque l’erogazione da parte dei comuni di un livello sufficiente di servizi. Il metodo proposto è applicato ai comuni italiani con i dati del 2007.
2011
Anno XXVII, n. 2
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