La marca carolingia del Friuli, dalla sua costituzione, nel corso dell’VIII secolo, fino all’evoluzione in signoria territoriale ecclesiastica dei patriarchi di Aquileia è caratterizzata da una strettissima dipendenza all’apparato centrale. Tale aspetto, connaturato alla sua stessa origine militare per il contrasto delle incursioni avare e ungare tra i secoli VIII e XI, ha inciso profondamente nella costituzione dei poteri locali di matrice ecclesiastica e laica. I primi, fatta eccezione per i patriarchi di Aquileia, risentono in particolare della gestione centralistica operata dagli officiali regi tra i secoli IX e X che limita fortemente la concessione di territori di matrice pubblica. Lo stesso imperatore «friulano» Berengario, continuando a tutelare il patrimonio pubblico, trasferisce ai vescovi essenzialmente la gestione di diritti commerciali. L’accentramento di cui si è detto limita inoltre in Friuli la nascita di esperienze signorili precedenti al XII secolo, ritrovabili invece nelle aree periferiche dell’antica marca. Su questo versante va sottolineato come le principali esperienze di dominatus loci prendano avvio da relazioni con il potere centrale, o mediante delega istituzionale diretta, o attraverso la gestione di funzioni a supporto dei soggetti delegati, quali ad esempio l’esercizio dell’avvocazia per i principali immunisti ecclesiastici o dei meno vistosi ruoli della ministerialità.
L'evoluzione dei poteri di tipo pubblico nella marca friulana dal periodo carolingio alla nascita della signoria patriarcale / Zanin, Luigi. - (2010 Mar 15).
L'evoluzione dei poteri di tipo pubblico nella marca friulana dal periodo carolingio alla nascita della signoria patriarcale
Zanin, Luigi
2010-03-15
Abstract
La marca carolingia del Friuli, dalla sua costituzione, nel corso dell’VIII secolo, fino all’evoluzione in signoria territoriale ecclesiastica dei patriarchi di Aquileia è caratterizzata da una strettissima dipendenza all’apparato centrale. Tale aspetto, connaturato alla sua stessa origine militare per il contrasto delle incursioni avare e ungare tra i secoli VIII e XI, ha inciso profondamente nella costituzione dei poteri locali di matrice ecclesiastica e laica. I primi, fatta eccezione per i patriarchi di Aquileia, risentono in particolare della gestione centralistica operata dagli officiali regi tra i secoli IX e X che limita fortemente la concessione di territori di matrice pubblica. Lo stesso imperatore «friulano» Berengario, continuando a tutelare il patrimonio pubblico, trasferisce ai vescovi essenzialmente la gestione di diritti commerciali. L’accentramento di cui si è detto limita inoltre in Friuli la nascita di esperienze signorili precedenti al XII secolo, ritrovabili invece nelle aree periferiche dell’antica marca. Su questo versante va sottolineato come le principali esperienze di dominatus loci prendano avvio da relazioni con il potere centrale, o mediante delega istituzionale diretta, o attraverso la gestione di funzioni a supporto dei soggetti delegati, quali ad esempio l’esercizio dell’avvocazia per i principali immunisti ecclesiastici o dei meno vistosi ruoli della ministerialità.File | Dimensione | Formato | |
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