Lo studio del tema di ricerca assegnato parte dall’analisi della direttiva n. 2005/29/CE relativa alle “pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno”. Dalla lettura della stessa direttiva emerge che una pratica commerciale è sleale se: a) è contraria alle norme di diligenza professionale e b) falsa o è idonea a falsare in misura rilevante il comportamento economico, in relazione al prodotto, del consumatore medio che raggiunge o al quale è diretta o del membro medio di un gruppo qualora la pratica commerciale sia diretta a un determinato gruppo di consumatori. La ricerca è divisa in tre parti fondamentali. Nella prima, alla luce degli scopi della normativa in oggetto, vi è l’analisi della direttiva n. 2005/29/CE, con particolare attenzione al significato di “diligenza professionale”, a confronto con la c.d. “colpa professionale”, nonché alle modifiche apportate alla direttiva n. 84/450/CEE in tema di pubblicità ingannevole. Nella seconda parte della ricerca, dopo un breve excursus sul recepimento delle norme comunitarie all’interno dell’ordinamento italiano, vi è l’analisi della normativa di recepimento ossia dei decreti legislativi n. 145 e 146 del 2 agosto 2007 e gli articoli 2, 4 e 8 del D.Lgs. 23 ottobre 2007, n. 221. La terza ed ultima parte della ricerca è improntata una lettura della normativa di recepimento della direttiva 29/2005/CE in materia di pratiche commerciali sleali nel Regno Unito. Nel terzo capitolo, inoltre, si è proceduto ad una lettura delle prime pronunce dell’Autorità Garante in tema di pratiche commerciali sleali.
Le pratiche commerciali scorrette(2010 Mar 12).
Le pratiche commerciali scorrette
-
2010-03-12
Abstract
Lo studio del tema di ricerca assegnato parte dall’analisi della direttiva n. 2005/29/CE relativa alle “pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno”. Dalla lettura della stessa direttiva emerge che una pratica commerciale è sleale se: a) è contraria alle norme di diligenza professionale e b) falsa o è idonea a falsare in misura rilevante il comportamento economico, in relazione al prodotto, del consumatore medio che raggiunge o al quale è diretta o del membro medio di un gruppo qualora la pratica commerciale sia diretta a un determinato gruppo di consumatori. La ricerca è divisa in tre parti fondamentali. Nella prima, alla luce degli scopi della normativa in oggetto, vi è l’analisi della direttiva n. 2005/29/CE, con particolare attenzione al significato di “diligenza professionale”, a confronto con la c.d. “colpa professionale”, nonché alle modifiche apportate alla direttiva n. 84/450/CEE in tema di pubblicità ingannevole. Nella seconda parte della ricerca, dopo un breve excursus sul recepimento delle norme comunitarie all’interno dell’ordinamento italiano, vi è l’analisi della normativa di recepimento ossia dei decreti legislativi n. 145 e 146 del 2 agosto 2007 e gli articoli 2, 4 e 8 del D.Lgs. 23 ottobre 2007, n. 221. La terza ed ultima parte della ricerca è improntata una lettura della normativa di recepimento della direttiva 29/2005/CE in materia di pratiche commerciali sleali nel Regno Unito. Nel terzo capitolo, inoltre, si è proceduto ad una lettura delle prime pronunce dell’Autorità Garante in tema di pratiche commerciali sleali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
tricomi A.pdf
accesso aperto
Descrizione: Tesi di ricerca sulle pratiche commerciali sleali (in Italia e in Gran Bretagna)
Tipologia:
Tesi di dottorato
Dimensione
2.37 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.37 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.