Il presente studio ha avuto ad oggetto l'ampia problematica della rilevanza, in seno alla materia contrattuale, dell'equilibrio fra le prestazioni negoziali, sia con riferimento al sistema delineato dal codice civile (nel capitolo 1°), sia in relazione agli indici normativi e non che derivano dal diritto privato europeo ed al nuovo orizzonte problematico che tali indici sembrano aprire sulle tematiche relative all'equilibrio contrattuale (nel capitolo 2°). Nel primo capitolo si è tentato di ricostruire quei profili concettuali che hanno fondato la teoria tradizionale dell'irrilevanza autonoma dell'equilibrio fra le prestazioni contrattuali, nel giudizio dell'ordinamento. L'indagine ha preso le mosse da una ricognizione dell'evoluzione storico dogmatica che ha condotto all'abbandono, progressivo, della teoria del "giusto prezzo", (elaborata dalla filosofia della Seconda Scolastica, attraverso il recupero del pensiero aristotelico-tomistico sulla giustizia commutativa), ed all'affermarsi di un approccio volontaristico alla materia contrattuale. Alla luce della suddetta evoluzione, che ha determinato uno spostamento dell'indagine dalla giustizia all'autonomia contrattuale, si è tentato, attraverso una ricognizione della più significativa dottrina sul punto, di precisare le implicazioni concettuali ed i riflessi sistematici, in ordine alla rilevanza dell'equilibrio del sinallagma, di quella scissione dei profili dai quali il contratto può essere esaminato, e che tende a contrapporre il procedimento di formazione del consenso alla regola contrattuale. In forza della suddetta contrapposizione e delle relative implicazioni l'indagine ha riguardato la verifica dell'estraneità del controllo da parte dell'ordinamento rispetto alla regola contrattuale posta (quantomeno in termini di congruità dello scambio) e della conseguente individuazione dell'oggetto esclusivo di tale controllo nella regolarità del procedimento di formazione del consenso contrattuale. Da questa prospettiva deriva che ogni richiamo all'equilibrio delle prestazioni contrattuali non assume mai una valenza autonoma ma solo "sintomatica", ovverosia la presenza dello squilibrio del contratto può assumere rilievo solo in quanto lascia dubitare che il consenso prestato non sia stato effettivo e consapevole. La verifica di questa affermazione è stata condotta in due direzioni; da un lato in ordine ai vari modi di intendere il requisito causale ed ai limiti del relativo controllo sulla materia contrattuale; dall'altro in ordine alla regola di formazione pretoria della "presupposizione", nelle sue varie formulazioni, nella sua connessione con la problematica dell'autonomia privata. Il secondo capitolo, diretto a verificare l'influenza del diritto comunitario sulla tradizionale impostazione del sistema delineato dalle disposizioni codicistiche (e dalla loro interpretazione giurisprudenziale e dottrinale) sui limiti di rilevanza dell'equilibrio contrattuale, si apre con la constatazione della reintroduzione (ad opera della legislazione comunitaria) di un principio di personalità del diritto che subordina l'applicabilità di specifiche normative contrattuali a requisiti soggettivi di appartenenza a determinate categorie; principio che trova espressione, fondamentalmente, nella distinzione fra contratti commerciali e contratti dei consumatori. È stata poi affrontata l'esegesi dei principali indici normativi di derivazione comunitaria che variamente attribuiscono rilievo all'equilibrio del contratto, sia con riguardo ai contratti dei consumatori, (prendendo in esame la disciplina delle clausole abusive ex art. l469 bis ss., nonché la 1.281/98) sia con riguardo ai rapporti fra imprese (considerando, in particolare le disposizioni della legge 291/98), anche nel tentativo di delineare una prospettiva di coordinamento dei vari livelli di controllo sull'equilibrio del contratto introdotti dalle diverse disposizioni. Dopo aver riscontrato la presenza dei principi emersi dall'esegesi normativa anche all'interno delle codificazioni non legislative rappresentate dai Principi Unidroit e da quelli elaborati dalla Commissione LandO, si è prospettata l'ipotesi che il diritto privato europeo abbia introdotto un principio di autonoma, diretta, rilevanza dello squilibrio del sinallagma contrattuale. La verifica di questa possibilità interpretativa è poi stata svolta nel vaglio dell'attualità o meno dei presupposti su cui si fondava l'idea tradizionale dell'irrilevanza autonoma della squilibrio contrattuale. Il vaglio suddetto si è mosso in due direzioni; da un lato nella considerazione della perdita di centralità della fattispecie contrattuale (e cioè della difficoltà di distinguere il procedimento di formazione del consenso, dalla regola contrattuale) in relazione soprattutto alle moderne tecniche di attuazione degli scambi negoziali; dall'altro, nella considerazione di quella nuova funzione che il diritto privato europeo pare aver assegnato alla materia contrattuale, nella prospettiva di strutturazione del mercato. In tale funzionalizzazione potrebbe dunque trovare adeguata giustificazione un controllo diretto dell'ordinamento sul contenuto del contratto. The present study relate to the wide problematic of the importance of equality in exchange both in relation of civil code system (chapter 1) and in relation of the regulative index of private europian law that seems to open a new problematic prospect about this question (chapter 2°). In the first chapter we would try to reconstruction the conceptual profiles that built the tradictional teory of the not influence of unequal exchange in the legal sistem judgement. The study begin from the domgmatically and historically evolution that bring to abandon of just price's theory (proposed by "Seconda Scolastica" and Aristotele) and to begin of a volontaristic approch to the contract law. In reference to what above mentioned, we tried to examine the difference between various profiles in the way we could consider a contract and, from this difference, the contrast between the development process of contractual will and the contractual rule. According to the contrast above-cited, a remedy is appropriate, not because the disparity in values is itself en evil, but because that disparity is evidence of some other evil, related to the process of contractual will. The truthfilness of this statement it has conduct in two directions: 1) the truth of contractual content by means of "causal requirement" 2) the rule of assumption ("presupposizione") in the connection with the question of private autonomy. The second chapter is about the explanation of the distinction between the commercial contracts law and the consumer contracts law. Subsequently we conduct the exegesis of the most important European private contract law acts in relation with the equality in exchange, both of consumer contracts law (art.1469 bis e ss. cod. civ. - 1. 281/98), and commercial contracts law.(l..291/98) and we tried a connection between two different level of contract law. The last part of this study is about the competitive market structuring through the contract law and the significance of equality in exchange in this context.

L'equilibrio contrattuale fra tutela dell'effettività del consenso e disciplina del mercato / Ermini, Mario. - (2004 Mar 12).

L'equilibrio contrattuale fra tutela dell'effettività del consenso e disciplina del mercato

Ermini, Mario
2004-03-12

Abstract

Il presente studio ha avuto ad oggetto l'ampia problematica della rilevanza, in seno alla materia contrattuale, dell'equilibrio fra le prestazioni negoziali, sia con riferimento al sistema delineato dal codice civile (nel capitolo 1°), sia in relazione agli indici normativi e non che derivano dal diritto privato europeo ed al nuovo orizzonte problematico che tali indici sembrano aprire sulle tematiche relative all'equilibrio contrattuale (nel capitolo 2°). Nel primo capitolo si è tentato di ricostruire quei profili concettuali che hanno fondato la teoria tradizionale dell'irrilevanza autonoma dell'equilibrio fra le prestazioni contrattuali, nel giudizio dell'ordinamento. L'indagine ha preso le mosse da una ricognizione dell'evoluzione storico dogmatica che ha condotto all'abbandono, progressivo, della teoria del "giusto prezzo", (elaborata dalla filosofia della Seconda Scolastica, attraverso il recupero del pensiero aristotelico-tomistico sulla giustizia commutativa), ed all'affermarsi di un approccio volontaristico alla materia contrattuale. Alla luce della suddetta evoluzione, che ha determinato uno spostamento dell'indagine dalla giustizia all'autonomia contrattuale, si è tentato, attraverso una ricognizione della più significativa dottrina sul punto, di precisare le implicazioni concettuali ed i riflessi sistematici, in ordine alla rilevanza dell'equilibrio del sinallagma, di quella scissione dei profili dai quali il contratto può essere esaminato, e che tende a contrapporre il procedimento di formazione del consenso alla regola contrattuale. In forza della suddetta contrapposizione e delle relative implicazioni l'indagine ha riguardato la verifica dell'estraneità del controllo da parte dell'ordinamento rispetto alla regola contrattuale posta (quantomeno in termini di congruità dello scambio) e della conseguente individuazione dell'oggetto esclusivo di tale controllo nella regolarità del procedimento di formazione del consenso contrattuale. Da questa prospettiva deriva che ogni richiamo all'equilibrio delle prestazioni contrattuali non assume mai una valenza autonoma ma solo "sintomatica", ovverosia la presenza dello squilibrio del contratto può assumere rilievo solo in quanto lascia dubitare che il consenso prestato non sia stato effettivo e consapevole. La verifica di questa affermazione è stata condotta in due direzioni; da un lato in ordine ai vari modi di intendere il requisito causale ed ai limiti del relativo controllo sulla materia contrattuale; dall'altro in ordine alla regola di formazione pretoria della "presupposizione", nelle sue varie formulazioni, nella sua connessione con la problematica dell'autonomia privata. Il secondo capitolo, diretto a verificare l'influenza del diritto comunitario sulla tradizionale impostazione del sistema delineato dalle disposizioni codicistiche (e dalla loro interpretazione giurisprudenziale e dottrinale) sui limiti di rilevanza dell'equilibrio contrattuale, si apre con la constatazione della reintroduzione (ad opera della legislazione comunitaria) di un principio di personalità del diritto che subordina l'applicabilità di specifiche normative contrattuali a requisiti soggettivi di appartenenza a determinate categorie; principio che trova espressione, fondamentalmente, nella distinzione fra contratti commerciali e contratti dei consumatori. È stata poi affrontata l'esegesi dei principali indici normativi di derivazione comunitaria che variamente attribuiscono rilievo all'equilibrio del contratto, sia con riguardo ai contratti dei consumatori, (prendendo in esame la disciplina delle clausole abusive ex art. l469 bis ss., nonché la 1.281/98) sia con riguardo ai rapporti fra imprese (considerando, in particolare le disposizioni della legge 291/98), anche nel tentativo di delineare una prospettiva di coordinamento dei vari livelli di controllo sull'equilibrio del contratto introdotti dalle diverse disposizioni. Dopo aver riscontrato la presenza dei principi emersi dall'esegesi normativa anche all'interno delle codificazioni non legislative rappresentate dai Principi Unidroit e da quelli elaborati dalla Commissione LandO, si è prospettata l'ipotesi che il diritto privato europeo abbia introdotto un principio di autonoma, diretta, rilevanza dello squilibrio del sinallagma contrattuale. La verifica di questa possibilità interpretativa è poi stata svolta nel vaglio dell'attualità o meno dei presupposti su cui si fondava l'idea tradizionale dell'irrilevanza autonoma della squilibrio contrattuale. Il vaglio suddetto si è mosso in due direzioni; da un lato nella considerazione della perdita di centralità della fattispecie contrattuale (e cioè della difficoltà di distinguere il procedimento di formazione del consenso, dalla regola contrattuale) in relazione soprattutto alle moderne tecniche di attuazione degli scambi negoziali; dall'altro, nella considerazione di quella nuova funzione che il diritto privato europeo pare aver assegnato alla materia contrattuale, nella prospettiva di strutturazione del mercato. In tale funzionalizzazione potrebbe dunque trovare adeguata giustificazione un controllo diretto dell'ordinamento sul contenuto del contratto. The present study relate to the wide problematic of the importance of equality in exchange both in relation of civil code system (chapter 1) and in relation of the regulative index of private europian law that seems to open a new problematic prospect about this question (chapter 2°). In the first chapter we would try to reconstruction the conceptual profiles that built the tradictional teory of the not influence of unequal exchange in the legal sistem judgement. The study begin from the domgmatically and historically evolution that bring to abandon of just price's theory (proposed by "Seconda Scolastica" and Aristotele) and to begin of a volontaristic approch to the contract law. In reference to what above mentioned, we tried to examine the difference between various profiles in the way we could consider a contract and, from this difference, the contrast between the development process of contractual will and the contractual rule. According to the contrast above-cited, a remedy is appropriate, not because the disparity in values is itself en evil, but because that disparity is evidence of some other evil, related to the process of contractual will. The truthfilness of this statement it has conduct in two directions: 1) the truth of contractual content by means of "causal requirement" 2) the rule of assumption ("presupposizione") in the connection with the question of private autonomy. The second chapter is about the explanation of the distinction between the commercial contracts law and the consumer contracts law. Subsequently we conduct the exegesis of the most important European private contract law acts in relation with the equality in exchange, both of consumer contracts law (art.1469 bis e ss. cod. civ. - 1. 281/98), and commercial contracts law.(l..291/98) and we tried a connection between two different level of contract law. The last part of this study is about the competitive market structuring through the contract law and the significance of equality in exchange in this context.
12-mar-2004
2 n.s. (16)
Diritto europeo dei contratti civili e commerciali
Cuffaro, Vincenzo
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