La prima parte del lavoro è centrata sul tema della coerenza della dialettica. Si considera la critica alla dialettica hegeliana basata sulla legge logica di Scoto. Vengono discussi i problemi intrinseci delle logiche non classiche utilizzate per salvare la dialettica. Si considerano le interpretazioni che attribuiscono alla dialettica hegeliana l'affermazione esplicita della verità della contraddizione. Viene criticata la debolezza sintattica e semantica di tali teorie. Ulteriori critiche vengono infine sviluppate nei riguardi della logica della rilevanza, usata per dar conto della dialettica hegeliana rigettando la legge di Scoto. La seconda parte del lavoro sviluppa la parte costruttiva dell'interpretazione del candidato muovendo da un'analisi diretta dei testi hegeliani. Si propone di intendere la dialettica come un olismo semantico individuazionale, in cui i significati dei termini concettuali sono individuati da certe proprietà e da relazioni modalmente robuste. Si mostra che questa posizione è stata sostenuta da Hegel in numerosi luoghi. Segue quello che viene chiamato seguendo Brandom un rovesciamento dell'ordine tradizionale di spiegazione semantica: il passaggio da un modello semantico bottom-up, come quello della semantica standard di Tarski, a uno top-down. Ci si sofferma sulla soluzione fornita da Frege al problema del nesso proposizionale, la quale implica che si debba partire dal "contenuto giudicabile" espresso dall'enunciato nella sua interezza, per giungere al concetto designato dal predicato. Si mostra che molto di ciò ha avuto una cospicua anticipazione nell'idealismo di Kant e di Hegel. Quindi si sfrutta l'istanza per cui comprendere un concetto è comprendere i nessi olistici che lo legano ai concetti da cui segue e che seguono da esso. Tale modello bidimensionale riprende quello proposto da Dummett e sviluppato da Brandom nella sua inferential semantics: il contenuto concettuale è determinato dalle circostanze sufficienti per l'applicazione del concetto all'oggetto, e dalle conseguenze necessarie della sua applicazione. Si discute la polemica hegeliana contro le tre leggi logiche di identità, non contraddizione e terzo escluso. Sulla base della lettura del metodo come teoria semantica si argomenta che Hegel non intende affatto negare la validità di identità, non contraddizione, e terzo escluso come tali. Critica invece la loro posizione semanticamente astratta. In particolare si sostiene che, quanto alla legge di non contraddizione, Hegel ha lo scopo di radicalizzarla, contestandone la formulazione datane dall'intelletto perché non rende conto della nozione essenziale della semantica dialettico-olistica: quella di negazione determinata. Sulla base del modello semantico guadagnato si torna infine sul problema del metodo per indicare precisamente la struttura della contraddizione dialettica e render conto in della procedura del suo toglimento (la procedura dell'Aufhebung). Si propongono tre riforme della dialettica hegeliana al fine di renderla una teoria semantica praticabile e accettabile dal punto di vista del pensiero contemporaneo. The first part of the work deals with the problem of the coherence of dialectics. It considers the criticism opposed to Hegel's dialectics on the basis of Scotus' Law. The interpretations that attribute to Hegel's dialectics the explicit affirmation of contradiction are discussed, together with the intrinsic problems of non classical logics used in order to save dialectics. The syntactic and semantic weakness of such theories is highlighted. Further difficulties of relevant logic, which has been used to provide an account of dialectics through the refusal of Scotus' Law, are emphasized. The second part of the work presents the constructive side of the candidate's interpretation, starting with a direct examination of Hegel's texts. It is proposed to understand dialectics as an individuative semantic holism in which meanings of conceptual terms are individuated by certain properties and relations having modal qualification. It is shown that this position has been subscribed by Hegel in various works. Then comes what has been called, following Brandom, a reversal of the traditional order of semantic explanation: the move from a "bottom-up" semantic strategy, such as the one of standard Tarskian semantics, to a "top-down" one. Frege's solution to the problem of propositional relation, implying that we should begin with the content expressed by sentence as a whole to reach the concept designated by the predicate, is here in sight. It is shown that this solution has been largely anticipated by the idealism of Kant and Hegel. The candidate subscribes the idea according to which to understand a concept is to understand the holistic relations linking it to the concepts following from it, and to the concepts from which it follows. Such bidimensional model resumes the one proposed by Dummett and developed by Brandom in his inferential semantics: conceptual contents are individuated by sufficient circumstances for, and by necessary consequences of, their application to objects. Hegel's objections against the three logical Laws of Identity, Non Contradiction and Excluded Middle are then discussed. On the basis of the interpretation of dialectic method as a semantic theory, it is argued that Hegel has not denied the validity of Identity, Non Contradiction or Excluded Middle as such. He has criticized, instead, their semantically abstract conception. It is also suggested that, concerning the Law of Non Contradiction, Hegel's aim has been to radicalize it, opposing to the formulation given to it by the Understanding because such formulation does not explain the notion of determinate negation, which is the very core of dialectics as semantics. On the basis of the semantic model thus gained, the problem of method is investigated again to show the structure of dialectical contradiction and account for the procedure of its solution (the procedure of Aufhebung). Finally, three reforms of Hegel's dialectics are proposed, in order to make it become an acceptable semantic theory from the point of view of contemporary thought.
La dialettica hegeliana come teoria semantica / Berto, Francesco. - (2004 Mar 26).
La dialettica hegeliana come teoria semantica
Berto, Francesco
2004-03-26
Abstract
La prima parte del lavoro è centrata sul tema della coerenza della dialettica. Si considera la critica alla dialettica hegeliana basata sulla legge logica di Scoto. Vengono discussi i problemi intrinseci delle logiche non classiche utilizzate per salvare la dialettica. Si considerano le interpretazioni che attribuiscono alla dialettica hegeliana l'affermazione esplicita della verità della contraddizione. Viene criticata la debolezza sintattica e semantica di tali teorie. Ulteriori critiche vengono infine sviluppate nei riguardi della logica della rilevanza, usata per dar conto della dialettica hegeliana rigettando la legge di Scoto. La seconda parte del lavoro sviluppa la parte costruttiva dell'interpretazione del candidato muovendo da un'analisi diretta dei testi hegeliani. Si propone di intendere la dialettica come un olismo semantico individuazionale, in cui i significati dei termini concettuali sono individuati da certe proprietà e da relazioni modalmente robuste. Si mostra che questa posizione è stata sostenuta da Hegel in numerosi luoghi. Segue quello che viene chiamato seguendo Brandom un rovesciamento dell'ordine tradizionale di spiegazione semantica: il passaggio da un modello semantico bottom-up, come quello della semantica standard di Tarski, a uno top-down. Ci si sofferma sulla soluzione fornita da Frege al problema del nesso proposizionale, la quale implica che si debba partire dal "contenuto giudicabile" espresso dall'enunciato nella sua interezza, per giungere al concetto designato dal predicato. Si mostra che molto di ciò ha avuto una cospicua anticipazione nell'idealismo di Kant e di Hegel. Quindi si sfrutta l'istanza per cui comprendere un concetto è comprendere i nessi olistici che lo legano ai concetti da cui segue e che seguono da esso. Tale modello bidimensionale riprende quello proposto da Dummett e sviluppato da Brandom nella sua inferential semantics: il contenuto concettuale è determinato dalle circostanze sufficienti per l'applicazione del concetto all'oggetto, e dalle conseguenze necessarie della sua applicazione. Si discute la polemica hegeliana contro le tre leggi logiche di identità, non contraddizione e terzo escluso. Sulla base della lettura del metodo come teoria semantica si argomenta che Hegel non intende affatto negare la validità di identità, non contraddizione, e terzo escluso come tali. Critica invece la loro posizione semanticamente astratta. In particolare si sostiene che, quanto alla legge di non contraddizione, Hegel ha lo scopo di radicalizzarla, contestandone la formulazione datane dall'intelletto perché non rende conto della nozione essenziale della semantica dialettico-olistica: quella di negazione determinata. Sulla base del modello semantico guadagnato si torna infine sul problema del metodo per indicare precisamente la struttura della contraddizione dialettica e render conto in della procedura del suo toglimento (la procedura dell'Aufhebung). Si propongono tre riforme della dialettica hegeliana al fine di renderla una teoria semantica praticabile e accettabile dal punto di vista del pensiero contemporaneo. The first part of the work deals with the problem of the coherence of dialectics. It considers the criticism opposed to Hegel's dialectics on the basis of Scotus' Law. The interpretations that attribute to Hegel's dialectics the explicit affirmation of contradiction are discussed, together with the intrinsic problems of non classical logics used in order to save dialectics. The syntactic and semantic weakness of such theories is highlighted. Further difficulties of relevant logic, which has been used to provide an account of dialectics through the refusal of Scotus' Law, are emphasized. The second part of the work presents the constructive side of the candidate's interpretation, starting with a direct examination of Hegel's texts. It is proposed to understand dialectics as an individuative semantic holism in which meanings of conceptual terms are individuated by certain properties and relations having modal qualification. It is shown that this position has been subscribed by Hegel in various works. Then comes what has been called, following Brandom, a reversal of the traditional order of semantic explanation: the move from a "bottom-up" semantic strategy, such as the one of standard Tarskian semantics, to a "top-down" one. Frege's solution to the problem of propositional relation, implying that we should begin with the content expressed by sentence as a whole to reach the concept designated by the predicate, is here in sight. It is shown that this solution has been largely anticipated by the idealism of Kant and Hegel. The candidate subscribes the idea according to which to understand a concept is to understand the holistic relations linking it to the concepts following from it, and to the concepts from which it follows. Such bidimensional model resumes the one proposed by Dummett and developed by Brandom in his inferential semantics: conceptual contents are individuated by sufficient circumstances for, and by necessary consequences of, their application to objects. Hegel's objections against the three logical Laws of Identity, Non Contradiction and Excluded Middle are then discussed. On the basis of the interpretation of dialectic method as a semantic theory, it is argued that Hegel has not denied the validity of Identity, Non Contradiction or Excluded Middle as such. He has criticized, instead, their semantically abstract conception. It is also suggested that, concerning the Law of Non Contradiction, Hegel's aim has been to radicalize it, opposing to the formulation given to it by the Understanding because such formulation does not explain the notion of determinate negation, which is the very core of dialectics as semantics. On the basis of the semantic model thus gained, the problem of method is investigated again to show the structure of dialectical contradiction and account for the procedure of its solution (the procedure of Aufhebung). Finally, three reforms of Hegel's dialectics are proposed, in order to make it become an acceptable semantic theory from the point of view of contemporary thought.I documenti in ARCA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.