La presente tesi di dottorato offre uno studio sui sette documenti epigrafici che raccontano l’edificazione di una apoikia nel mondo greco antico in un lasso cronologico che va dal V al III sec. a. C. Le iscrizioni redatte per la fondazione di Naupatto (IG IX I2 3 718), Brea (IG I3 46), di due anonime fondazioni ateniesi (IG I3 47 e IG II3 370), della sub colonia issea di Kerkyra (Syll.3 141), di Pharos (SEG 23 489) e di Same di Cefalonia (IG IX I2 1 2) sono poi affiancate dall’approfondimento di due racconti letterari su di una fondazione. Le storie offerte da Aristofane - autore contemporaneo all’apice dell’attività colonizzatrice ateniese - e Diodoro - storico di molto posteriore agli eventi narrati - permettono infatti di chiarire quali elementi siano frutto del sedimentarsi di una tradizione e quali invece possano ritenersi appartenuti alla storia evenemenziale. Scopo principale della ricerca è perciò quello di poter ricavare ciò che gli stessi antichi vollero si ricordasse della nascita di una nuova polis dal momento che il decreto epigrafico, steso contemporaneamente alla deduzione di una colonia, è l’unico documento a nostra disposizione che racconta la fondazione di una città senza il filtro della narrazione letteraria. Questo principio è al contempo ispiratore e fulcro stesso della dissertazione che ha come obiettivo anche quello di sottoporre all’attenzione degli storici moderni ciò che l’epigrafia restituisce intorno al fenomeno della colonizzazione greca. E proprio in questo aspetto la tesi ha carattere innovativo presentandosi come prima indagine a taglio epigrafico dei testi sulla colonizzazione greca, letti ed indagati in uno sguardo d’insieme. L’ordine di presentazione non segue il principio cronologico, ma si affida ora a quello geografico (Kerkyra, Pharos e l’anonima ateniese in Adriatico) ora a quello politico (Same e Naupatto entrambi provenienti da ambiente federale) per chiudere, infine, con un’analisi dei due testi più problematici (Brea e l’anonima IG I3 47, forse da riferirsi alla colonia di Sinope): questa è parsa la soluzione preferibile al fine di presentare in successione i decreti accomunati da uno stesso contesto storico. Ogni colonia, quando possibile, è introdotta da un’indagine dettagliata delle principali fonti sulla sua vita che permettono di elaborare una storia dell’abitato così come è narrata dagli autori antichi e confrontare questa con ciò che ricaviamo, invece, dai decreti epigrafici. Parallelamente non sono stati esclusi i dati provenienti dagli scavi archeologici o desumibili dai reperti numismatici. Per ogni epigrafe inserita nella presente ricerca si forniscono una descrizione del manufatto, della sua provenienza e del suo stato di conservazione; indagine paleografica, testo, apparato critico e traduzione originale precedono poi il commento puntuale sugli aspetti testuali, storico-linguistici e storici ritenuti più rilevanti per l’esegesi del testo e della storia della colonia cui esso si riferisce. Tenendo conto dei molteplici paradigmi interpretativi proposti dagli storici moderni per comprendere la colonizzazione greca - su cui si sofferma il primo capitolo - si è, infine, proposto un confronto fra questi e ciò che si ricava, invece, dai documenti epigrafici.
Il documento epigrafico come testimonianza per le colonie nel mondo antico : l'iscrizione racconta un'apoikia / Campigotto, Marco Hubert. - (2016 Mar 18).
Il documento epigrafico come testimonianza per le colonie nel mondo antico : l'iscrizione racconta un'apoikia
Campigotto, Marco Hubert
2016-03-18
Abstract
La presente tesi di dottorato offre uno studio sui sette documenti epigrafici che raccontano l’edificazione di una apoikia nel mondo greco antico in un lasso cronologico che va dal V al III sec. a. C. Le iscrizioni redatte per la fondazione di Naupatto (IG IX I2 3 718), Brea (IG I3 46), di due anonime fondazioni ateniesi (IG I3 47 e IG II3 370), della sub colonia issea di Kerkyra (Syll.3 141), di Pharos (SEG 23 489) e di Same di Cefalonia (IG IX I2 1 2) sono poi affiancate dall’approfondimento di due racconti letterari su di una fondazione. Le storie offerte da Aristofane - autore contemporaneo all’apice dell’attività colonizzatrice ateniese - e Diodoro - storico di molto posteriore agli eventi narrati - permettono infatti di chiarire quali elementi siano frutto del sedimentarsi di una tradizione e quali invece possano ritenersi appartenuti alla storia evenemenziale. Scopo principale della ricerca è perciò quello di poter ricavare ciò che gli stessi antichi vollero si ricordasse della nascita di una nuova polis dal momento che il decreto epigrafico, steso contemporaneamente alla deduzione di una colonia, è l’unico documento a nostra disposizione che racconta la fondazione di una città senza il filtro della narrazione letteraria. Questo principio è al contempo ispiratore e fulcro stesso della dissertazione che ha come obiettivo anche quello di sottoporre all’attenzione degli storici moderni ciò che l’epigrafia restituisce intorno al fenomeno della colonizzazione greca. E proprio in questo aspetto la tesi ha carattere innovativo presentandosi come prima indagine a taglio epigrafico dei testi sulla colonizzazione greca, letti ed indagati in uno sguardo d’insieme. L’ordine di presentazione non segue il principio cronologico, ma si affida ora a quello geografico (Kerkyra, Pharos e l’anonima ateniese in Adriatico) ora a quello politico (Same e Naupatto entrambi provenienti da ambiente federale) per chiudere, infine, con un’analisi dei due testi più problematici (Brea e l’anonima IG I3 47, forse da riferirsi alla colonia di Sinope): questa è parsa la soluzione preferibile al fine di presentare in successione i decreti accomunati da uno stesso contesto storico. Ogni colonia, quando possibile, è introdotta da un’indagine dettagliata delle principali fonti sulla sua vita che permettono di elaborare una storia dell’abitato così come è narrata dagli autori antichi e confrontare questa con ciò che ricaviamo, invece, dai decreti epigrafici. Parallelamente non sono stati esclusi i dati provenienti dagli scavi archeologici o desumibili dai reperti numismatici. Per ogni epigrafe inserita nella presente ricerca si forniscono una descrizione del manufatto, della sua provenienza e del suo stato di conservazione; indagine paleografica, testo, apparato critico e traduzione originale precedono poi il commento puntuale sugli aspetti testuali, storico-linguistici e storici ritenuti più rilevanti per l’esegesi del testo e della storia della colonia cui esso si riferisce. Tenendo conto dei molteplici paradigmi interpretativi proposti dagli storici moderni per comprendere la colonizzazione greca - su cui si sofferma il primo capitolo - si è, infine, proposto un confronto fra questi e ciò che si ricava, invece, dai documenti epigrafici.File | Dimensione | Formato | |
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