La ricerca riassunta nel seguente rapporto è incentrata sull'analisi delle performance ambientali delle città e delle strutture urbane in generale. Lo studio inizia con un rapido excursus sull'evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile durante gli ultimi 25 anni, dalla sua introduzione nel Rapporto Brundtland fino al World Summit on Sustainable Development di Johannesburg nel 2002. Tale prima analisi consente di mettere in risalto l'importanza del ruolo degli attori istituzionali (intesi in senso ampio) nel determinare l'efficacia delle politiche ambientali. Successivamente, vengono approfondite e comparate le caratteristiche di alcune strutture ecologiche stabili, come la comunità climax, con le caratteristiche delle strutture urbane. Queste strutture ecologiche presentano un'elevata efficienza nel ciclicizzare i flussi materiali, sfruttando una risorsa energetica rinnovabile (la luce solare). In tal senso esse sono un buon esempio di strategia naturale verso l'auto-sostenibilità. Parte delle loro dinamiche possono essere prese a modello per la sostenibilità ambientale dei sistemi antropici. Al fine di operare tale confronto, la città viene intesa come un particolare ecosistema, dominato da una singola specie (quella umana), caratterizzata da un'enorme abilità nel trasformare sia le risorse naturali che il proprio intomo ambientale. Identificando sotto quali aspetti i sistemi antropici si differenziano da quelli naturali, l'analisi permette di introdurre un insieme di metafore ecologiche. Queste sono utili sia per un'interpretazione delle inefficienze ambientali urbane, sia per suggerire alcuni possibili percorsi per affrontare tali problematiche. Diversità tra gli attori urbani vs. biodiversità ecologica, la città come parassita dell'ambiente naturale e i flussi metabolici urbani sono alcuni esempi di tale approccio metaforico. Al tempo stesso, l'attività delle istituzioni è stata identificata come principale meccanismo a feedback per la stabilità della città. Dopo aver introdotto una serie di problematiche che hanno la più alta influenza sulla sostenibilità della città (tra cui: trasporti, consumo energetico, spazi verdi, il ciclo dell'acqua, la gestione dei rifiuti, l'inquinamento, ecc.) è stato approfondito lo studio del modello metabolico urbano, pervenendo allo sviluppo di un nuovo strumento utile alla descrizione ed all'analisi delle dinamiche e delle performance ambientali urbane. Tale strumento, chiamato metamodello, è costituito da due parti: un modello metabolico rielaborato e potenziato (chiamato nuovo modello metabolico urbano), che considera in maniera esplicita fattori quali il ruolo delle attività istituzionali, i percorsi di riciclo materiale e la bonifica delle aree contaminate; un metodo di valutazione, di tipo SWOT, chiamato environmental organising capacity, elaborato per stimare in che modo i differenti attori di un processo di sviluppo urbano tengano in considerazione le istanze ambientali. La sua applicazione è incentrata particolarmente a compendiare l'attività degli attori istituzionali. La environmental organising capacity è un'estensione nuova del metodo di valutazione chiamato organising capacity, concepito da EURICUR (Rotterdam), usualmente impiegato per studiare e comparare i processi di trasformazione urbana. Infine, il metamodello è stato applicato per analizzare il ruolo delle istanze ambientali nel processo di riqualificazione di Homebush Bay, sede principale dei Giochi Olimpici di Sydney 2000. Sebbene di grande valenza naturale ed appetibile per la sua localizzazione nel contesto metropolitano, tale area risultava seriamente contaminata ed economicamente depressa. Solo l'organizzazione di un hallmark event di tale caratura ha permesso di catalizzare un finanziamento in grado di consentire la riqualificazione dell'area. L'uso del metamodello nella descrizione e nell'analisi del processo di riqualificazione (sia nella fase pre-olimpica, sia in quella post-olimpica) ha permesso un approccio innovativo riguardo alle implicazioni che le tematiche ambientali hanno sulla qualità del comparto edificato e di quello naturale dell'area. L'identificazione degli attori e dei fattori chiave, la ricostruzione dell'intero processo sotto un quadro ambientale coerente e l'osservazione su aree limitrofe di attività di riqualificazione indotte, assieme alla descrizione di nuovi approcci per la risoluzione delle problematiche ambientali, costituiscono la parte più rilevante dei risultati di tale applicazione. The research resumed in the following report deals with the environmental performances of cities and urban structures in general. The study starts with a brief review of the evolution of the concept of sustainable development during the last 25 years, from its introduction in the Brundtland Report to the World Summit on Sustainable Development held in Johannesburg in the year 2002. This analysis ends showing the relevancy of the role played by institutional actors (meant in a broad sense) in determining the effectiveness of environmental policies. As a second step, the characteristics of some stable ecological structures, like the climax community, are explored and compared with some characteristics of urban structures. Such ecological structures have a high efficiency in recycling material flows while exploiting a renewable energy resource (sun light), as such they are a good example of a natural solution towards self sustainability. Part of their dynamics could be taken as term of reference for the environmental sustainability of anthropic systems. In order to perform the comparison, the urban structure is meant as a peculiar ecosystem, dominated by a single species (human kind), characterised by a great ability in transforming both resources and its own environment. By identifying the standpoint from which this anthropic system differentiates from the natural one this analysis allows the introduction of a set of ecological metaphors. These metaphors are useful for an interpretation of urban environmental inefficiencies and are used to suggest some possible pathways to cope with such issues. Diversity among urban actors versus ecological biodiversity, cities as parasites of the natural environment and the metabolism of cities are some examples of these ecological metaphors. At the same time, institutional activity is identified as the most relevant feedback mechanism for the stability of the urban structure. After having introduced a number of urban issues that have the most relevant influence on sustainability (e.g. transport, energy consumption, green spaces, water cycle, waste management, pollution, etc.), the urban metabolic model is deepened in order to develop a new tool for the description and the analysis of environmental dynamics and performances in cities. This tool, called metamodel, consists of two parts: a refined and enhanced metabolic model (named new urban metabolic model), that explicitly takes into account the role of institutional activities in defining environmental performances of cities, the pathways to material recycling and the remediation of contaminated areas; an evaluation method based on SWOT analysis, called environmental organising capacity, which is set to assess the environmental soundness of different actors in urban development processes. Its application has a special focus on the activity of institutional actors. The environmental organising capacity is a new extension of the evaluation method called organising capacity conceived by EURICUR (Rotterdam) and commonly used to analyse and compare urban transformation processes. As a last step, the metamodel is applied to analyse the role of environmental issues in the redevelopment process of Homebush Bay, home to the Sydney 2000 Olympic Games. Although relevant from a natural standpoint and inviting for its centric position in the metropolitan context, this area was seriously contaminated and economically depressed. Only the staging of such hallmark event generated an amount of funds sufficient to start and spin the requalification of the site. The use of the metamodel in the description and the analysis of the redevelopment process (in the pre-Olympic phase and in the post- Olympic one) gives a new insight on the implications that environmental issues have in the quality of both the built environment and the natural environment of the area. The identification of key players and factors, the reconstruction of the entire process under a coherent environmental framework and the recognition of redevelopment induction in adjoined areas, together with some came-to-light new approaches to environmental issues constitute a relevant part of the results of this application.

L'ecosistema urbano: implementazione di una ipotesi attraverso esperienze di gestione: la riqualificazione ambientale/funzionale di Homebush Bay (Sidney) / Costa, Alessandro. - (2004 Feb 03).

L'ecosistema urbano: implementazione di una ipotesi attraverso esperienze di gestione: la riqualificazione ambientale/funzionale di Homebush Bay (Sidney)

Costa, Alessandro
2004-02-03

Abstract

La ricerca riassunta nel seguente rapporto è incentrata sull'analisi delle performance ambientali delle città e delle strutture urbane in generale. Lo studio inizia con un rapido excursus sull'evoluzione del concetto di sviluppo sostenibile durante gli ultimi 25 anni, dalla sua introduzione nel Rapporto Brundtland fino al World Summit on Sustainable Development di Johannesburg nel 2002. Tale prima analisi consente di mettere in risalto l'importanza del ruolo degli attori istituzionali (intesi in senso ampio) nel determinare l'efficacia delle politiche ambientali. Successivamente, vengono approfondite e comparate le caratteristiche di alcune strutture ecologiche stabili, come la comunità climax, con le caratteristiche delle strutture urbane. Queste strutture ecologiche presentano un'elevata efficienza nel ciclicizzare i flussi materiali, sfruttando una risorsa energetica rinnovabile (la luce solare). In tal senso esse sono un buon esempio di strategia naturale verso l'auto-sostenibilità. Parte delle loro dinamiche possono essere prese a modello per la sostenibilità ambientale dei sistemi antropici. Al fine di operare tale confronto, la città viene intesa come un particolare ecosistema, dominato da una singola specie (quella umana), caratterizzata da un'enorme abilità nel trasformare sia le risorse naturali che il proprio intomo ambientale. Identificando sotto quali aspetti i sistemi antropici si differenziano da quelli naturali, l'analisi permette di introdurre un insieme di metafore ecologiche. Queste sono utili sia per un'interpretazione delle inefficienze ambientali urbane, sia per suggerire alcuni possibili percorsi per affrontare tali problematiche. Diversità tra gli attori urbani vs. biodiversità ecologica, la città come parassita dell'ambiente naturale e i flussi metabolici urbani sono alcuni esempi di tale approccio metaforico. Al tempo stesso, l'attività delle istituzioni è stata identificata come principale meccanismo a feedback per la stabilità della città. Dopo aver introdotto una serie di problematiche che hanno la più alta influenza sulla sostenibilità della città (tra cui: trasporti, consumo energetico, spazi verdi, il ciclo dell'acqua, la gestione dei rifiuti, l'inquinamento, ecc.) è stato approfondito lo studio del modello metabolico urbano, pervenendo allo sviluppo di un nuovo strumento utile alla descrizione ed all'analisi delle dinamiche e delle performance ambientali urbane. Tale strumento, chiamato metamodello, è costituito da due parti: un modello metabolico rielaborato e potenziato (chiamato nuovo modello metabolico urbano), che considera in maniera esplicita fattori quali il ruolo delle attività istituzionali, i percorsi di riciclo materiale e la bonifica delle aree contaminate; un metodo di valutazione, di tipo SWOT, chiamato environmental organising capacity, elaborato per stimare in che modo i differenti attori di un processo di sviluppo urbano tengano in considerazione le istanze ambientali. La sua applicazione è incentrata particolarmente a compendiare l'attività degli attori istituzionali. La environmental organising capacity è un'estensione nuova del metodo di valutazione chiamato organising capacity, concepito da EURICUR (Rotterdam), usualmente impiegato per studiare e comparare i processi di trasformazione urbana. Infine, il metamodello è stato applicato per analizzare il ruolo delle istanze ambientali nel processo di riqualificazione di Homebush Bay, sede principale dei Giochi Olimpici di Sydney 2000. Sebbene di grande valenza naturale ed appetibile per la sua localizzazione nel contesto metropolitano, tale area risultava seriamente contaminata ed economicamente depressa. Solo l'organizzazione di un hallmark event di tale caratura ha permesso di catalizzare un finanziamento in grado di consentire la riqualificazione dell'area. L'uso del metamodello nella descrizione e nell'analisi del processo di riqualificazione (sia nella fase pre-olimpica, sia in quella post-olimpica) ha permesso un approccio innovativo riguardo alle implicazioni che le tematiche ambientali hanno sulla qualità del comparto edificato e di quello naturale dell'area. L'identificazione degli attori e dei fattori chiave, la ricostruzione dell'intero processo sotto un quadro ambientale coerente e l'osservazione su aree limitrofe di attività di riqualificazione indotte, assieme alla descrizione di nuovi approcci per la risoluzione delle problematiche ambientali, costituiscono la parte più rilevante dei risultati di tale applicazione. The research resumed in the following report deals with the environmental performances of cities and urban structures in general. The study starts with a brief review of the evolution of the concept of sustainable development during the last 25 years, from its introduction in the Brundtland Report to the World Summit on Sustainable Development held in Johannesburg in the year 2002. This analysis ends showing the relevancy of the role played by institutional actors (meant in a broad sense) in determining the effectiveness of environmental policies. As a second step, the characteristics of some stable ecological structures, like the climax community, are explored and compared with some characteristics of urban structures. Such ecological structures have a high efficiency in recycling material flows while exploiting a renewable energy resource (sun light), as such they are a good example of a natural solution towards self sustainability. Part of their dynamics could be taken as term of reference for the environmental sustainability of anthropic systems. In order to perform the comparison, the urban structure is meant as a peculiar ecosystem, dominated by a single species (human kind), characterised by a great ability in transforming both resources and its own environment. By identifying the standpoint from which this anthropic system differentiates from the natural one this analysis allows the introduction of a set of ecological metaphors. These metaphors are useful for an interpretation of urban environmental inefficiencies and are used to suggest some possible pathways to cope with such issues. Diversity among urban actors versus ecological biodiversity, cities as parasites of the natural environment and the metabolism of cities are some examples of these ecological metaphors. At the same time, institutional activity is identified as the most relevant feedback mechanism for the stability of the urban structure. After having introduced a number of urban issues that have the most relevant influence on sustainability (e.g. transport, energy consumption, green spaces, water cycle, waste management, pollution, etc.), the urban metabolic model is deepened in order to develop a new tool for the description and the analysis of environmental dynamics and performances in cities. This tool, called metamodel, consists of two parts: a refined and enhanced metabolic model (named new urban metabolic model), that explicitly takes into account the role of institutional activities in defining environmental performances of cities, the pathways to material recycling and the remediation of contaminated areas; an evaluation method based on SWOT analysis, called environmental organising capacity, which is set to assess the environmental soundness of different actors in urban development processes. Its application has a special focus on the activity of institutional actors. The environmental organising capacity is a new extension of the evaluation method called organising capacity conceived by EURICUR (Rotterdam) and commonly used to analyse and compare urban transformation processes. As a last step, the metamodel is applied to analyse the role of environmental issues in the redevelopment process of Homebush Bay, home to the Sydney 2000 Olympic Games. Although relevant from a natural standpoint and inviting for its centric position in the metropolitan context, this area was seriously contaminated and economically depressed. Only the staging of such hallmark event generated an amount of funds sufficient to start and spin the requalification of the site. The use of the metamodel in the description and the analysis of the redevelopment process (in the pre-Olympic phase and in the post- Olympic one) gives a new insight on the implications that environmental issues have in the quality of both the built environment and the natural environment of the area. The identification of key players and factors, the reconstruction of the entire process under a coherent environmental framework and the recognition of redevelopment induction in adjoined areas, together with some came-to-light new approaches to environmental issues constitute a relevant part of the results of this application.
3-feb-2004
1 n.s. (15)
Scienze ambientali
Ghetti, Pier Francesco
Zanetto, Gabriele
Zuppi, Giovanni Maria
Zuppi, Giovanni Maria
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