La ricerca svolta ha permesso di implementare le conoscenze in merito alla diversità macrofitica del Mar Adriatico settentrionale. Nello specifico, si è ottenuta una checklist rappresentativa delle specie presenti nelle quattro stazioni (Salvore, Sistiana, Porto Santa Margherita e Lido) oggetto di studio. Il campionamento tramite quadrato, inoltre, ha permesso di determinare quali specie risultassero dominanti in termini di copertura. I dati delle singole specie e le relative coperture sono quindi stati utilizzati per la valutazione dello Stato Ecologico, attraverso l’applicazione degli indici macrofitici EEI-c (Ecological Evaluation Index) e CARLIT (Cartography of littoral rocky-shore communities). In generale si è rilevato un miglioramento dello Stato Ecologico considerando le stazione da ovest verso est, in contrapposizione con la corrente marina antioraria dell’Adriatico settentrionale. Nello specifico, infatti, dalla zona costiera ad ovest del Po verso la costa croata la classificazione di Stato Ecologico passa da “cattivo” a “alto” con eccezione dell’area antistante la laguna di Venezia, individuata come “moderato”. Al fine di ottenere una valutazione effettiva sulle criticità e pressioni che influenzano la biodiversità del Mar Adriatico settentrionale, lo studio dei fattori biotici (macrofite) è stato affiancato all’analisi dei parametri abiotici, relativi alla matrice acqua e sedimento. L’analisi statistica effettuata sui dati inerenti la matrice acqua ha, dunque, permesso di evidenziare come le componenti ambientali che maggiormente condizionano le comunità macrofitiche sono la concentrazione dei nutrienti, in modo particolare l’azoto inorganico disciolto, la torbidità e la salinità. In particolare si è determinata una correlazione inversa tra i parametri nutrienti e torbitità rispetto alla salinità: questa evidenza indica chiaramente la forte influenza da parte di imput di acqua dolce di origine fluviale. Tale tesi è inoltre supportata dalla grande variabilità determinata per i parametri ossigeno disciolto (OD), clorofilla-a e pH. I risultati ottenuti mostrano, comunque, come le criticità e le pressioni ambientali non dipendano da un solo limitato ecosistema, ma dall’interconnessione e influenza di molteplici sistemi ambientali come, per esempio, in questo caso, l’ambiente fluviale, lagunare e marino.
Ecologia e tassonomia delle macrofite degli ambienti marino-costieri e lagunari dell'ecoregione mediterranea / Buosi, Alessandro. - (2015 Mar 27).
Ecologia e tassonomia delle macrofite degli ambienti marino-costieri e lagunari dell'ecoregione mediterranea
Buosi, Alessandro
2015-03-27
Abstract
La ricerca svolta ha permesso di implementare le conoscenze in merito alla diversità macrofitica del Mar Adriatico settentrionale. Nello specifico, si è ottenuta una checklist rappresentativa delle specie presenti nelle quattro stazioni (Salvore, Sistiana, Porto Santa Margherita e Lido) oggetto di studio. Il campionamento tramite quadrato, inoltre, ha permesso di determinare quali specie risultassero dominanti in termini di copertura. I dati delle singole specie e le relative coperture sono quindi stati utilizzati per la valutazione dello Stato Ecologico, attraverso l’applicazione degli indici macrofitici EEI-c (Ecological Evaluation Index) e CARLIT (Cartography of littoral rocky-shore communities). In generale si è rilevato un miglioramento dello Stato Ecologico considerando le stazione da ovest verso est, in contrapposizione con la corrente marina antioraria dell’Adriatico settentrionale. Nello specifico, infatti, dalla zona costiera ad ovest del Po verso la costa croata la classificazione di Stato Ecologico passa da “cattivo” a “alto” con eccezione dell’area antistante la laguna di Venezia, individuata come “moderato”. Al fine di ottenere una valutazione effettiva sulle criticità e pressioni che influenzano la biodiversità del Mar Adriatico settentrionale, lo studio dei fattori biotici (macrofite) è stato affiancato all’analisi dei parametri abiotici, relativi alla matrice acqua e sedimento. L’analisi statistica effettuata sui dati inerenti la matrice acqua ha, dunque, permesso di evidenziare come le componenti ambientali che maggiormente condizionano le comunità macrofitiche sono la concentrazione dei nutrienti, in modo particolare l’azoto inorganico disciolto, la torbidità e la salinità. In particolare si è determinata una correlazione inversa tra i parametri nutrienti e torbitità rispetto alla salinità: questa evidenza indica chiaramente la forte influenza da parte di imput di acqua dolce di origine fluviale. Tale tesi è inoltre supportata dalla grande variabilità determinata per i parametri ossigeno disciolto (OD), clorofilla-a e pH. I risultati ottenuti mostrano, comunque, come le criticità e le pressioni ambientali non dipendano da un solo limitato ecosistema, ma dall’interconnessione e influenza di molteplici sistemi ambientali come, per esempio, in questo caso, l’ambiente fluviale, lagunare e marino.File | Dimensione | Formato | |
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