Lo scopo di questo lavoro è riuscire a far chiarezza nella complicata tradizione delle rime di Serafino Ciminelli dall'Aquila, detto l'Aquilano. Le sue poesie ebbero, nella prima metà del XVI secolo, una sorprendente fortuna. Attualmente sono cinquantatré le cinquecentine note pubblicate tra il 1502, anno della princeps, e il 1568.I maggiori centri di diffusione furono Roma, Venezia, Bologna, Milano e Firenze. Molte sono anche le poesie dell'Aquilano contenute in miscellanee manoscritte della fine del XV e degli inizi del XVI secolo. Egli appare il capofila della letteratura cortigiana, riconosciuto a pieno titolo maestro di questo filone di poesia che tanto successo ebbe nella seconda metà del Quattrocento. La fama di Serafino Aquilano era tale che a lui venivano attribuiti molti componimenti non suoi. L'esuberanza attributiva è quindi il maggior ostacolo da affrontare avvicinandosi alla tradizione delle opere del poeta. Nella tesi di dottorato è stata svolta una recensio completa di stampe e manoscritti contenenti sonetti e strambotti. Sono stati individuati sessanta manoscritti che tramandano sue liriche e cinquantatré cinquecentine. Per ogni testimone è stata fornita una descrizione e gli incipit delle rime (con rispettivo riferimento delle carte o pagine che le tramandano) dell'Aquilano. I manoscritti più significativi sono conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Città del Vaticano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nella Biblioteca Riccardiana di Firenze, nella Bibliotèque Nationale di Parigi, nella Biblioteca Estense di Modena, ma anche nella Biblioteca Palatina di Parma, nella Comunale di Mantova e nella Oliveriana di Pesaro. Tutti i codici sono stati visti direttamente nelle biblioteche e solo in rari casi si è ricorsi al supporto di riproduzioni su microfilm. Il capitolo centrale della tesi di dottorato è dedicato agli studi della tradizione. Le ricerche finora svolte consentono di affermare che nessun testimone autografo, oppure riconducibile ad un autografo delle rime di Serafino Aquilano è giunto fino a noi e così pure nessuna raccolta manoscritta che si riveli compilata per le cure o almeno sotto la diretta sorveglianza dell'autore. Le rime ci sono giunte per la maggior parte in miscellanee degli ultimi anni del XV secolo e della prima metà del XVI secolo e nessuna di queste sillogi comprende l'intera serie di componimenti del Ciminelli, cioè nessuna raccolta accoglie tutti i componimenti attestati dagli altri testimoni. I testi di Serafino si trovano quindi mescolati a quelli di altri autori, raramente essi sono accompagnati da un'attribuzione e anche quando questa esiste non sempre è affidabile. Una posizione di primo piano, nella tradizione delle rime di Serafino, spetta alle cinquecentine pubblicate nella prima metà del XVI secolo. Affidabile sul versante attributivo appare la princeps pubblicata a Roma nel 1502, non si può dire lo stesso delle stampe successive che incrementano il corpus certo della princeps con componimenti erroneamente attribuiti all'Aquilano. Concluso lo studio di manoscritti e stampe si è riusciti ad individuare 112 sonetti certi del Ciminelli e 250 strambotti. L'ultima sezione della tesi contiene l'edizione critica dei 112 sonetti. Ogni componimento è accompagnato da un apparato critico di tipo negativo che registra tutte le lezioni adiafore, le lectiones singulares e le varianti fono-morfologiche dei manoscritti e delle stampe dei secoli XV e XVI. The purpose of this work is to clarify the complicated tradition of the poetical work of Serafino Ciminelli of L'Aquila, known as Serafino Aquilano. In the first half of the 16th century his verse was surprisingly successful. At present we have fifty-three known 16th century volumes published between 1502, the year of the first edition, and 1568. The main cities where his verse was widely read were Rome, Venice, Bologna, Milan and Florence. There are also many poems by Serafino Aquilano in miscellaneous manuscripts from the end of the 15th and early 16th centuries. He is the leader of the court poetry school, rightly acknowledged as a master of this genre, so much appreciated in the second half of the 15th century. His fame was such that he was credited with the authorship of many works which were not in fact his: this exaggeration in attributing poems to Serafino Aquilano is therefore the greatest obstacle to overcome when one wishes to approach the tradition of the works of this poet. Work on this thesis involved a full recensio of the printed volumes and manuscripts containing his sonnets and octaves. Sixty manuscripts and fifty-three 16th century books were found containing his works. A description and the incipit of each poem (with reference to the sheets or pages on which they appear) have been provided. The most important manuscripts are kept in the Vatican Apostolic Library, the Florence National Central Library, the Florence Riccardiana Library, the Paris National Library and the Modena Estense Library, but also in the Parma Palatine Library, the Mantua City Library and the Pesaro Oliveriana Library. All the documents were seen directly in the libraries concerned, and consultation of microfilms was resorted to only in very few cases. The main chapter of the thesis deals with study of tradition. The research which has been carried out up to now allows it to be stated that no autograph evidence, nor any evidence indicating the existence of autograph versions of Serafino Aquilano's verse, has come down to our own time, nor is there any manuscript collection which appears to have been compiled either by the author or even under his direct supervision. The works are mostly contained in miscellanies from the end of the 15th and the first half of the 16th centuries, and none of these anthologies includes all his poems: in other words, there is no collection which gathers together all the poems attributed to Serafino Aquilano by all sources. His texts, therefore, are mingled with works by other writers, are rarely accompanied by an attribution, and even when there is one it is not always reliable. The 16th century volumes published in the first half of the century play a primary role in the tradition of Serafino Aquilano's verse. The first edition which came out in Rome in 1502 appears to be reliably attributed to him, but the same cannot be said of the subsequent reprints, which add to the corpus of the first edition but include works wrongly ascribed to Serafino Aquilano. After concluding the study of the manuscripts and printed volumes, 112 sonnets and 250 octaves were attributed with certainty to the poet. The last part of the thesis contains a critical appreciation of the 112 sonnets. Each work is accompanied by a negative type criticism which records all the adiaphorous lessons, the lectiones singolares and the phono-morphological variations in the 15th and 16th century manuscripts and printed volumes.

Sulla tradizione dei testi di Serafino Aquilano: con edizione dei Sonetti / Ianuale, Raffaella. - (2002 Feb 13).

Sulla tradizione dei testi di Serafino Aquilano: con edizione dei Sonetti

Ianuale, Raffaella
2002-02-13

Abstract

Lo scopo di questo lavoro è riuscire a far chiarezza nella complicata tradizione delle rime di Serafino Ciminelli dall'Aquila, detto l'Aquilano. Le sue poesie ebbero, nella prima metà del XVI secolo, una sorprendente fortuna. Attualmente sono cinquantatré le cinquecentine note pubblicate tra il 1502, anno della princeps, e il 1568.I maggiori centri di diffusione furono Roma, Venezia, Bologna, Milano e Firenze. Molte sono anche le poesie dell'Aquilano contenute in miscellanee manoscritte della fine del XV e degli inizi del XVI secolo. Egli appare il capofila della letteratura cortigiana, riconosciuto a pieno titolo maestro di questo filone di poesia che tanto successo ebbe nella seconda metà del Quattrocento. La fama di Serafino Aquilano era tale che a lui venivano attribuiti molti componimenti non suoi. L'esuberanza attributiva è quindi il maggior ostacolo da affrontare avvicinandosi alla tradizione delle opere del poeta. Nella tesi di dottorato è stata svolta una recensio completa di stampe e manoscritti contenenti sonetti e strambotti. Sono stati individuati sessanta manoscritti che tramandano sue liriche e cinquantatré cinquecentine. Per ogni testimone è stata fornita una descrizione e gli incipit delle rime (con rispettivo riferimento delle carte o pagine che le tramandano) dell'Aquilano. I manoscritti più significativi sono conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Città del Vaticano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nella Biblioteca Riccardiana di Firenze, nella Bibliotèque Nationale di Parigi, nella Biblioteca Estense di Modena, ma anche nella Biblioteca Palatina di Parma, nella Comunale di Mantova e nella Oliveriana di Pesaro. Tutti i codici sono stati visti direttamente nelle biblioteche e solo in rari casi si è ricorsi al supporto di riproduzioni su microfilm. Il capitolo centrale della tesi di dottorato è dedicato agli studi della tradizione. Le ricerche finora svolte consentono di affermare che nessun testimone autografo, oppure riconducibile ad un autografo delle rime di Serafino Aquilano è giunto fino a noi e così pure nessuna raccolta manoscritta che si riveli compilata per le cure o almeno sotto la diretta sorveglianza dell'autore. Le rime ci sono giunte per la maggior parte in miscellanee degli ultimi anni del XV secolo e della prima metà del XVI secolo e nessuna di queste sillogi comprende l'intera serie di componimenti del Ciminelli, cioè nessuna raccolta accoglie tutti i componimenti attestati dagli altri testimoni. I testi di Serafino si trovano quindi mescolati a quelli di altri autori, raramente essi sono accompagnati da un'attribuzione e anche quando questa esiste non sempre è affidabile. Una posizione di primo piano, nella tradizione delle rime di Serafino, spetta alle cinquecentine pubblicate nella prima metà del XVI secolo. Affidabile sul versante attributivo appare la princeps pubblicata a Roma nel 1502, non si può dire lo stesso delle stampe successive che incrementano il corpus certo della princeps con componimenti erroneamente attribuiti all'Aquilano. Concluso lo studio di manoscritti e stampe si è riusciti ad individuare 112 sonetti certi del Ciminelli e 250 strambotti. L'ultima sezione della tesi contiene l'edizione critica dei 112 sonetti. Ogni componimento è accompagnato da un apparato critico di tipo negativo che registra tutte le lezioni adiafore, le lectiones singulares e le varianti fono-morfologiche dei manoscritti e delle stampe dei secoli XV e XVI. The purpose of this work is to clarify the complicated tradition of the poetical work of Serafino Ciminelli of L'Aquila, known as Serafino Aquilano. In the first half of the 16th century his verse was surprisingly successful. At present we have fifty-three known 16th century volumes published between 1502, the year of the first edition, and 1568. The main cities where his verse was widely read were Rome, Venice, Bologna, Milan and Florence. There are also many poems by Serafino Aquilano in miscellaneous manuscripts from the end of the 15th and early 16th centuries. He is the leader of the court poetry school, rightly acknowledged as a master of this genre, so much appreciated in the second half of the 15th century. His fame was such that he was credited with the authorship of many works which were not in fact his: this exaggeration in attributing poems to Serafino Aquilano is therefore the greatest obstacle to overcome when one wishes to approach the tradition of the works of this poet. Work on this thesis involved a full recensio of the printed volumes and manuscripts containing his sonnets and octaves. Sixty manuscripts and fifty-three 16th century books were found containing his works. A description and the incipit of each poem (with reference to the sheets or pages on which they appear) have been provided. The most important manuscripts are kept in the Vatican Apostolic Library, the Florence National Central Library, the Florence Riccardiana Library, the Paris National Library and the Modena Estense Library, but also in the Parma Palatine Library, the Mantua City Library and the Pesaro Oliveriana Library. All the documents were seen directly in the libraries concerned, and consultation of microfilms was resorted to only in very few cases. The main chapter of the thesis deals with study of tradition. The research which has been carried out up to now allows it to be stated that no autograph evidence, nor any evidence indicating the existence of autograph versions of Serafino Aquilano's verse, has come down to our own time, nor is there any manuscript collection which appears to have been compiled either by the author or even under his direct supervision. The works are mostly contained in miscellanies from the end of the 15th and the first half of the 16th centuries, and none of these anthologies includes all his poems: in other words, there is no collection which gathers together all the poems attributed to Serafino Aquilano by all sources. His texts, therefore, are mingled with works by other writers, are rarely accompanied by an attribution, and even when there is one it is not always reliable. The 16th century volumes published in the first half of the century play a primary role in the tradition of Serafino Aquilano's verse. The first edition which came out in Rome in 1502 appears to be reliably attributed to him, but the same cannot be said of the subsequent reprints, which add to the corpus of the first edition but include works wrongly ascribed to Serafino Aquilano. After concluding the study of the manuscripts and printed volumes, 112 sonnets and 250 octaves were attributed with certainty to the poet. The last part of the thesis contains a critical appreciation of the 112 sonnets. Each work is accompanied by a negative type criticism which records all the adiaphorous lessons, the lectiones singolares and the phono-morphological variations in the 15th and 16th century manuscripts and printed volumes.
13-feb-2002
13
Filologia e tecniche dell'interpretazione
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Tipologia: Tesi di dottorato
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