La tesi analizza come il sentimento di solidarietà internazionale si è evoluto in Italia soprattutto nel corso degli anni ’60, quando la decolonizzazione da un lato e le trasformazioni dovute dal Concilio dall’altro portano a una accelerazione della presa di coscienza dei problemi di sottosviluppo nel Mondo. L’idea di solidarietà internazionale prevalentemente all’interno di gruppi cattolici, si evolve piuttosto rapidamente attraverso: - le prime forme caritatevoli contro la fame che nella tesi trovano una sintesi nella rievocazione della campagna contro la carestia indiana del 1966 - l’introiezione del concetto di sviluppo, agevolato dall’Enciclica di Paolo VI Populorum Progressio, sintomo e segnale assieme, - l’elaborazione di una cooperazione che presuppone un rapporto alla pari e che qui trova una sintesi e un picco nell’opera di Giovanni Ermiglia a favore di uno sviluppo auto-centrato e gandhiano nel sud dell’India. In tutto questo trova posto l’impegno dei volontari che da sostegno ai missionari si evolvono anch’essi a teste di ponte per gli stessi primi Organismi, padri delle moderne ONG, per affinare quell’attività d’informazione, sensibilizzazione e mobilitazione che rimane fino ai giorni nostri come archetipo dell’impegno per/con il sud del mondo.
Il prossimo lontano : alle origini della solidarietà internazionale in Italia (1945-1971) / Benci, Antonio. - (2014 Jan 16).
Il prossimo lontano : alle origini della solidarietà internazionale in Italia (1945-1971)
Benci, Antonio
2014-01-16
Abstract
La tesi analizza come il sentimento di solidarietà internazionale si è evoluto in Italia soprattutto nel corso degli anni ’60, quando la decolonizzazione da un lato e le trasformazioni dovute dal Concilio dall’altro portano a una accelerazione della presa di coscienza dei problemi di sottosviluppo nel Mondo. L’idea di solidarietà internazionale prevalentemente all’interno di gruppi cattolici, si evolve piuttosto rapidamente attraverso: - le prime forme caritatevoli contro la fame che nella tesi trovano una sintesi nella rievocazione della campagna contro la carestia indiana del 1966 - l’introiezione del concetto di sviluppo, agevolato dall’Enciclica di Paolo VI Populorum Progressio, sintomo e segnale assieme, - l’elaborazione di una cooperazione che presuppone un rapporto alla pari e che qui trova una sintesi e un picco nell’opera di Giovanni Ermiglia a favore di uno sviluppo auto-centrato e gandhiano nel sud dell’India. In tutto questo trova posto l’impegno dei volontari che da sostegno ai missionari si evolvono anch’essi a teste di ponte per gli stessi primi Organismi, padri delle moderne ONG, per affinare quell’attività d’informazione, sensibilizzazione e mobilitazione che rimane fino ai giorni nostri come archetipo dell’impegno per/con il sud del mondo.File | Dimensione | Formato | |
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