Climate change impacts and efficient adaptation options in the Bolivian agriculture : from crop models to integrated assessments

Il settore agricolo potrebbe rivelarsi nelle prossime decadi uno dei settori economici più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici. Questi impatti possono riguardare il periodo di crescita, le rese colturali, gli eventi meteorologici estremi, le variazioni di temperature e la distribuzione delle piogge. Tutti questi impatti avranno conseguenze sulle produzioni agricole. Considerata la mancanza di studi rilevanti sugli impatti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura in Bolivia, la tesi discute lo sviluppo di un’analisi ed una valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici e delle opzioni di adattamento utilizzando differenti modelli, sia con approccio bottom-up (dal basso verso l’alto) che top-down (dall’alto verso il basso), e, nell’ultimo capitolo, viene poi sviluppata una valutazione integrata. I risultati ottenuti con i modelli colturali su scala locale, sono comparabili con quelli ottenuti in precedenti studi effettuati su più larga scala sia per L’America Latina che a livello mondiale. Inoltre le funzioni di risposta sviluppate con tecniche di regressione mostrano rese colturali con elevati livelli di accuratezza rispetto a quelle ottenute con i modelli colturali. Per di più, quando si utilizzano modelli colturali per l'analisi di adattamento, i risultati delle simulazioni mostrano che i modelli colturali sono abbastanza sensibili nel rilevare le variazioni ottimali per i differenti scenari e i risultati dell’analisi Costi-Benefici confermano che la variazione della data di semina è una misura di adattamento facilmente attuabile e poco costosa per affrontare gli effetti del cambiamento climatico. Infine, i risultati del modello integrato mostrano che le politiche microeconomiche e macroeconomiche applicate assieme possono portare ad uno sviluppo sostenibile, aumentando così il Prodotto Interno Lordo (PIL) e il reddito pro capite, riducendo i tassi di deforestazione e, allo stesso tempo, il costo sociale di conservazione identificato si rivela un buon punto di partenza per sistemi di negoziazione PES e REDD+ nel contesto degli accordi globali sul cambiamento climatico.