In questo lavoro si esamina la solidità dell'opera di fondazione della teologia, o'' supercelestis scientia, operata nelle opere di Alano di Lilla (sec XII). Nella prima parte, iniziando dall'analisi del rapporto tra la scienza teologica e le scienze empirico-tecniche, o artes, si individua anzitutto quale potesse essere il significato del termine sdentici agli occhi di Alano. L'influenza del testo aristotelico degli Analitici II pare determinante a che il senso per il quale Alano chiami la teologia sdentici coincida col significato del termine presente nel testo di Aristotele: un sapere necessario fondato su assiomi incontrovertibili. La teologia alaniana viene così a possedere una torte vicinanza con la filosofia prima aristotelica, tanto più che entrambe presentano V intellectus come facoltà conoscitiva a loro intimamente relata. Si esamina quindi l'influenza che Boezio e la sua metafisica, centrata sulle molteplici manifestazioni della realtà formale, hanno avuto nella determinazione del significato della teologia alaniana, che si conferma pertanto essere in realtà la metafisica o filosofia prima. Nella seconda parte si affronta il senso per il quale la metafisica alaniana si volge in prassi: partendo dall'affermazione di un tale fondamento inconcusso. Alano disegna la prassi come l'operato della metafisica volto a combattere l'Errore in tutte le sue forme. Sul piano della realtà, la lotta all'Errore diviene la lotta ai Vizi presente nell'Anticlaudianus. così come la lotta alle eresie nel Cantra haereticos. Sul piano conoscitivo, essa diviene la lotta contro il fraintendimento delle operazioni semnatiche fondamentali della teologia e contro l'abuso di una posizione dominante nei suoi confronti ad opera delle artes. A coronamento di questa grande visione a carattere universalistico. Alano formula pure un embrione di filosofia politica, immaginando l'instaurazione di una monarchia filosofia retta da un filosofo-re. Se non riesce nell'opera di fondazione di un sapere necessario e autofondato a causa dell'assenza deWelenchos e della semantizzazione dell'essere, Alano riesce non di meno a definire la metafisica come superamcnto originario del naturalismo e come pensiero trascendentale in vista dell'Intero del senso. In this work the author examines whether Alain of Lille's (XIIth century) claim to have built a theological science that is both necessary and self-founded proves right or not. In the Part One. the various meanings that the term scientia could possess in Alan's eyes are examined, and it seems certain that Alan had drawn his idea of theology as a scientia from Aristotle's own conceptions set in his Posterior Analytics. Thus Alan's scientia is a necessary science built on incontrovertible axioms, which masters the other forms of knowledge and organizes them in a coherent whole. Also the meaning of the notion of intellectus proves decisive to the setting of Alan's argument. The other great source for Alan's thought comes to be the influence he draws from the boethian writings and their dealing with the meaning of "form'. In the Part Two, Alan's metaphysics, or theology, turns to have a practical meaning, which is no less necessary for its full understanding. Being the Truth, Thelogy involves itself in a open fight against the Error in all of its possible manifestations. At the level of concrete reality this fight is the war against the Vices sung in the Anticlaudianus. and against the heresies in the Contra haereticos; at the level of gnoseology. it's against the misunderstanding of theology's basic semantic operations and the abuse made by placing- the other forms of knowledge in a dominant position to its disadvantage. A political vision embracing the establishment of a kind oi' a platonic philosophical monarchy completes the picture. Even though Alan's efforts fail in founding a science that is really necessary and self-founded because of the absence of the elenchos and of a semantization of being, they nonetheless succeed in defining metaphysics as the overcoming of naturalism and as a philosophical consideration of the whole of the semantic field.

Alano di Lilla: dalla metafisica alla prassi / Chiurco, Carlo. - (2004 Mar 19).

Alano di Lilla: dalla metafisica alla prassi

Chiurco, Carlo
2004-03-19

Abstract

In questo lavoro si esamina la solidità dell'opera di fondazione della teologia, o'' supercelestis scientia, operata nelle opere di Alano di Lilla (sec XII). Nella prima parte, iniziando dall'analisi del rapporto tra la scienza teologica e le scienze empirico-tecniche, o artes, si individua anzitutto quale potesse essere il significato del termine sdentici agli occhi di Alano. L'influenza del testo aristotelico degli Analitici II pare determinante a che il senso per il quale Alano chiami la teologia sdentici coincida col significato del termine presente nel testo di Aristotele: un sapere necessario fondato su assiomi incontrovertibili. La teologia alaniana viene così a possedere una torte vicinanza con la filosofia prima aristotelica, tanto più che entrambe presentano V intellectus come facoltà conoscitiva a loro intimamente relata. Si esamina quindi l'influenza che Boezio e la sua metafisica, centrata sulle molteplici manifestazioni della realtà formale, hanno avuto nella determinazione del significato della teologia alaniana, che si conferma pertanto essere in realtà la metafisica o filosofia prima. Nella seconda parte si affronta il senso per il quale la metafisica alaniana si volge in prassi: partendo dall'affermazione di un tale fondamento inconcusso. Alano disegna la prassi come l'operato della metafisica volto a combattere l'Errore in tutte le sue forme. Sul piano della realtà, la lotta all'Errore diviene la lotta ai Vizi presente nell'Anticlaudianus. così come la lotta alle eresie nel Cantra haereticos. Sul piano conoscitivo, essa diviene la lotta contro il fraintendimento delle operazioni semnatiche fondamentali della teologia e contro l'abuso di una posizione dominante nei suoi confronti ad opera delle artes. A coronamento di questa grande visione a carattere universalistico. Alano formula pure un embrione di filosofia politica, immaginando l'instaurazione di una monarchia filosofia retta da un filosofo-re. Se non riesce nell'opera di fondazione di un sapere necessario e autofondato a causa dell'assenza deWelenchos e della semantizzazione dell'essere, Alano riesce non di meno a definire la metafisica come superamcnto originario del naturalismo e come pensiero trascendentale in vista dell'Intero del senso. In this work the author examines whether Alain of Lille's (XIIth century) claim to have built a theological science that is both necessary and self-founded proves right or not. In the Part One. the various meanings that the term scientia could possess in Alan's eyes are examined, and it seems certain that Alan had drawn his idea of theology as a scientia from Aristotle's own conceptions set in his Posterior Analytics. Thus Alan's scientia is a necessary science built on incontrovertible axioms, which masters the other forms of knowledge and organizes them in a coherent whole. Also the meaning of the notion of intellectus proves decisive to the setting of Alan's argument. The other great source for Alan's thought comes to be the influence he draws from the boethian writings and their dealing with the meaning of "form'. In the Part Two, Alan's metaphysics, or theology, turns to have a practical meaning, which is no less necessary for its full understanding. Being the Truth, Thelogy involves itself in a open fight against the Error in all of its possible manifestations. At the level of concrete reality this fight is the war against the Vices sung in the Anticlaudianus. and against the heresies in the Contra haereticos; at the level of gnoseology. it's against the misunderstanding of theology's basic semantic operations and the abuse made by placing- the other forms of knowledge in a dominant position to its disadvantage. A political vision embracing the establishment of a kind oi' a platonic philosophical monarchy completes the picture. Even though Alan's efforts fail in founding a science that is really necessary and self-founded because of the absence of the elenchos and of a semantization of being, they nonetheless succeed in defining metaphysics as the overcoming of naturalism and as a philosophical consideration of the whole of the semantic field.
19-mar-2004
1 n.s. (15)
Filosofia
Vigna, Carmelo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10579/273
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