La calotta glaciale antartica è la principale fonte di incertezze sul futuro innalzamento del livello del mare, ma si sa poco della sua ultima cronologia di deglaciazione in settori chiave, così come il Mare di Ross. Integrando batimetria multibeam, dati sismici a riflessione, carote di sedimento e misurazioni oceanografiche mostriamo per la volta il record meridionale più espanso di una sezione sedimentaria dell'Olocene, ad altissima risoluzione, depositata nel fiordo di Edisto Inlet a Nord della Terra Vittori (NVL).Troviamo che la sedimentazione post-glaciale ha prodotto un fango a diatomee fino a 130 metri di spessore, ridistribuito localmente dalle correnti di fondo sui sediment drift confinati nella parte interna del fiordo. Queste evidenze indicano che il fiordo non è stato più scolpito dal grounded ice dopo l'Olocene Climatic Optimum ed era soggetto a condizioni stagionali di assenza di ghiaccio marino con regolari intrusioni di acqua calda. Questi risultati supportano un ritiro precoce dei ghiacciai costieri di ca. 11,5 ka dalla piattaforma continentale NVL dopo questo periodo. In Robertson Bay, il secondo caso di studio, un argine protetto a ovest di Cape Adare e adiacente ai ghiacciai di sbocco delle montagne transantartiche, abbiamo riportato la prima caratterizzazione geofisica e morfologica della baia. Abbiamo confrontato le datazioni al radiocarbonio con proxy litologici e geochimici per fornire un vincolo di primo ordine del ritiro della calotta glaciale nel Mare di Ross occidentale. I risultati ottenuti dallo studio della carota 32c suggeriscono che il ghiaccio era esteso nella baia durante l'LGM, ma il diamicton glacio-marino datato 17,7 ka mostra che la calotta glaciale non era ancorata a terra a quel tempo con evidenze di un cambio dell'ambiente deposizionale. Questo intervallo potrebbe corrispondere alla deglaciazione della baia. Il nostro approccio multiproxy ci ha permesso di studiare l'estensione del ghiaccio marino, la stagionalità, la stratificazione oceanica e la produttività primaria dall'Olocene ad oggi nella baia di Robertson Bay. La ricostruzione geologica e oceanografica presentata in questa tesi indica che, per migliorare le proiezioni future, i modelli climatici richiedono una rappresentazione accurata dell'ambiente marino marginale antartico.

HOW THE COASTAL GLACIAL SYSTEMS OF THE WESTERN ROSS SEA IN ANTARCTICA RESPOND TO HOLOCENE CLIMATE VARIABILITY- RECONSTRUCTION BASED ON GEOLOGICAL AND GEOPHYSICAL RECORDS FROM TWO CASE STUDIES: EDISTO INLET FJORD AND ROBERTSON BAY / Battaglia, Francesca Giovanna. - (2022 Aug 30).

HOW THE COASTAL GLACIAL SYSTEMS OF THE WESTERN ROSS SEA IN ANTARCTICA RESPOND TO HOLOCENE CLIMATE VARIABILITY- RECONSTRUCTION BASED ON GEOLOGICAL AND GEOPHYSICAL RECORDS FROM TWO CASE STUDIES: EDISTO INLET FJORD AND ROBERTSON BAY

Battaglia, Francesca Giovanna
2022-08-30

Abstract

La calotta glaciale antartica è la principale fonte di incertezze sul futuro innalzamento del livello del mare, ma si sa poco della sua ultima cronologia di deglaciazione in settori chiave, così come il Mare di Ross. Integrando batimetria multibeam, dati sismici a riflessione, carote di sedimento e misurazioni oceanografiche mostriamo per la volta il record meridionale più espanso di una sezione sedimentaria dell'Olocene, ad altissima risoluzione, depositata nel fiordo di Edisto Inlet a Nord della Terra Vittori (NVL).Troviamo che la sedimentazione post-glaciale ha prodotto un fango a diatomee fino a 130 metri di spessore, ridistribuito localmente dalle correnti di fondo sui sediment drift confinati nella parte interna del fiordo. Queste evidenze indicano che il fiordo non è stato più scolpito dal grounded ice dopo l'Olocene Climatic Optimum ed era soggetto a condizioni stagionali di assenza di ghiaccio marino con regolari intrusioni di acqua calda. Questi risultati supportano un ritiro precoce dei ghiacciai costieri di ca. 11,5 ka dalla piattaforma continentale NVL dopo questo periodo. In Robertson Bay, il secondo caso di studio, un argine protetto a ovest di Cape Adare e adiacente ai ghiacciai di sbocco delle montagne transantartiche, abbiamo riportato la prima caratterizzazione geofisica e morfologica della baia. Abbiamo confrontato le datazioni al radiocarbonio con proxy litologici e geochimici per fornire un vincolo di primo ordine del ritiro della calotta glaciale nel Mare di Ross occidentale. I risultati ottenuti dallo studio della carota 32c suggeriscono che il ghiaccio era esteso nella baia durante l'LGM, ma il diamicton glacio-marino datato 17,7 ka mostra che la calotta glaciale non era ancorata a terra a quel tempo con evidenze di un cambio dell'ambiente deposizionale. Questo intervallo potrebbe corrispondere alla deglaciazione della baia. Il nostro approccio multiproxy ci ha permesso di studiare l'estensione del ghiaccio marino, la stagionalità, la stratificazione oceanica e la produttività primaria dall'Olocene ad oggi nella baia di Robertson Bay. La ricostruzione geologica e oceanografica presentata in questa tesi indica che, per migliorare le proiezioni future, i modelli climatici richiedono una rappresentazione accurata dell'ambiente marino marginale antartico.
30-ago-2022
33
Scienza e gestione dei cambiamenti climatici
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