La tesi presenta un'indagine diacronica intorno alle forme della rappresentazione letteraria del suicidio femminile nella Cina imperiale. Le tre fonti principali prese in esame sono rispettivamente gli exempla confuciani di epoca Han contenuti nell'opera Lienu Zhuan (Biografie di donne) di Liu Xiang (79-8 a.C); un campione di biografie di donne eroiche (lienu) risalenti all'epoca Ming e contenute nell'enciclopedia Gujin tushu jicheng, e come fonte letteraria di prima grandezza, l'antologia Qingshi leiliue, pubblicata agli inizi del XVII secolo e attribuita tradizionalmente a Feng Menglong (1574-1646). Per l'analisi delle fonti, la tesi propone l'adozione di un metodo formale che permette di individuare la continuità che lega i materiali esemplari dell'indagine, e di riconoscere e misurare lo sviluppo unitario del pensiero intorno al suicidio femminile. In maniera sinottica, il capitolo I propone una riflessione introduttiva sui temi della morte e del suicidio in Cina, ed è relativamente autonomo dal resto della trattazione. Nel capitolo II, la ricerca si fecalizza sui concetti di Zhen (fedeltà, castità) e jie (integrità) e sulla loro evoluzione all'interno delle tradizioni storiografica e manualistica. In particolare, il capitolo presenta un'indagine delle sezioni "Zhen Shun" (Purezza e obbedienza) e "Jie Yi" (Integrità e onore) del testo Uenii Zhuan, ove si concentrano gli episodi di suicidio. Il capitolo III analizza l'evoluzione del sistema di conferimento di onorificenze alle persone meritevoli e del suo rapporto con l'elevazione del comportamento femminile a modello di virtù. Nell'ambito di questo sistema, la progressiva focalizzazione sul tema della violenza e del suicidio rifletteva l'azione di un complesso cambiamento ideologico e sociale che interessò la condizione della donna, e in particolare della vedova, tra le dinastie Song e Yuan. La valorizzazione del tema della castità spostò l'attenzione nei confronti della condotta femminile dalle "virtù intellettuali" alle "virtù morali". Sul piano della rappresentazione, questo corrispose a un aumento della registrazione di episodi di suicidio in corrispondenza di eventi di minaccia o costrizione (secondo matrimonio, violenza carnale) che rappresentavano una violazione dell'integrità della donna. In epoca Ming tali rappresentazioni divennero sempre più comuni in testi di natura molto diversa, dalle memorialistica alla storiografia, dalla narrativa al teatro. La seconda parte del capitolo III presenta i risultati ottenuti dall'analisi di una selezione di biografie di donne virtuose tratte da Gazzette locali di epoca Ming e raccolte nell'enciclopedia Gujin tushu jicheng. La ricerca individua un insieme coerente di elementi narrativi che presentano una ricorrenza significativa e un modello di organizzazione elementare all'interno delle biografie. Il capitolo IV prosegue e amplia la ricerca delle specifiche occorrenze del motivo del suicidio e della rispettiva individuazione formale all'interno di un campione di storie tratte dall'antologia Qingshi leilue e dalle fonti ad essa collegate per origine o derivazione. Il capitolo propone l'indagine del sistema assiologico immanente ai racconti selezionati, e sintetizza i dati raccolti dalla ricerca nell'analisi di quattro casi studio. Infine il capitolo V è dedicato ad alcune considerazioni conclusive che delineano le tappe principali del percorso che ha portato la scrittura suicidaria da norma a racconto. My thesis offers a diachronic analysis of the portrayal of female suicide in traditional Chinese literature. Main sources of my research are: Confucian exempla from Han dynasty collected in the text Lienu zhuan (Biographies of Women) by Liu Xiang (79-8 a C); a selection of biographies of virtuous women (lienu) from the Ming dynasty collected in the Imperial Encyclopaedia Gujin tushu jicheng, and, as the main literary source, the anthology Qingshi leilue, published at the beginning of the XVIIth century and traditionally attributed to Feng Menglong (1574-1646). For the analysis of these sources, my thesis relies on a structuralist approach that aims to identify the continuity of the materials, and to determine the evolution of a unitary thinking on female suicide. Chapter I offers some introductory observations on the themes of death and suicide in China, and it is relatively independent from the rest of the study. Chapter II examines the meanings of the concepts of zhen (fidelity, chastity) and jie (integrity), and their evolution in the historical and didactic traditions. It purposely focuses principally on the analysis of Liu Xiang's Lienu zhuan, and in particular of the fourth and fifth sections "Zhen shun" (Purity and obedience) and "Jie yi" (Integrity and righteousness), in which suicidal acts figure more conspicuously. Chapter III analyses the development of the Statesponsored system of rewarding virtuous conduct, and its relation to the adoption of women's behaviour as a paradigm of virtue. In this system, the increasing emphasis on violence and suicide reflected an important shift on the ideological and social levels, which affected women, and above all widows, during the transition from Song to Yuan dynasties. The spread of the chastity cult moved the attention on women's behaviour from "intellectual virtues" to "moral virtues". On the representational level, it meant a greater registration of stories of suicide in response to acts of coercion (second marriage and sexual violence), considered as a violation of a woman's integrity. During the Ming, these stories became a favourite theme in literature, from memoirs to historiography, from fiction to drama. The second part of chapter III presents data from the analysis of a selection of Ming biographies of virtuous women, originally written in local gazetteers and collected in the Encyclopaedia Gujin tushu jicheng. It identifies a fixed set of narrative units characterized by a significant recurrence, and a model of basic structuring within each biography. In chapter IV, the research is widened so as to contain a selection of stories from the anthology Qingshi leilue and related original and derivative sources. On a structural level, it follows the model illustrated in chapter III, presenting a new investigation of the ideological system inherent in the stories. Results are summarized in a tentative analysis of four casestudies. Defining the three key steps of the practice of writing on suicide, chapter V presents some final observations on its gradual movement from norm to fiction.

La morte le si addice: etica ed estetica del suicidio femminile nella Cina imperiale / Bisetto, Barbara. - (2004 Jan 29).

La morte le si addice: etica ed estetica del suicidio femminile nella Cina imperiale

Bisetto, Barbara
2004-01-29

Abstract

La tesi presenta un'indagine diacronica intorno alle forme della rappresentazione letteraria del suicidio femminile nella Cina imperiale. Le tre fonti principali prese in esame sono rispettivamente gli exempla confuciani di epoca Han contenuti nell'opera Lienu Zhuan (Biografie di donne) di Liu Xiang (79-8 a.C); un campione di biografie di donne eroiche (lienu) risalenti all'epoca Ming e contenute nell'enciclopedia Gujin tushu jicheng, e come fonte letteraria di prima grandezza, l'antologia Qingshi leiliue, pubblicata agli inizi del XVII secolo e attribuita tradizionalmente a Feng Menglong (1574-1646). Per l'analisi delle fonti, la tesi propone l'adozione di un metodo formale che permette di individuare la continuità che lega i materiali esemplari dell'indagine, e di riconoscere e misurare lo sviluppo unitario del pensiero intorno al suicidio femminile. In maniera sinottica, il capitolo I propone una riflessione introduttiva sui temi della morte e del suicidio in Cina, ed è relativamente autonomo dal resto della trattazione. Nel capitolo II, la ricerca si fecalizza sui concetti di Zhen (fedeltà, castità) e jie (integrità) e sulla loro evoluzione all'interno delle tradizioni storiografica e manualistica. In particolare, il capitolo presenta un'indagine delle sezioni "Zhen Shun" (Purezza e obbedienza) e "Jie Yi" (Integrità e onore) del testo Uenii Zhuan, ove si concentrano gli episodi di suicidio. Il capitolo III analizza l'evoluzione del sistema di conferimento di onorificenze alle persone meritevoli e del suo rapporto con l'elevazione del comportamento femminile a modello di virtù. Nell'ambito di questo sistema, la progressiva focalizzazione sul tema della violenza e del suicidio rifletteva l'azione di un complesso cambiamento ideologico e sociale che interessò la condizione della donna, e in particolare della vedova, tra le dinastie Song e Yuan. La valorizzazione del tema della castità spostò l'attenzione nei confronti della condotta femminile dalle "virtù intellettuali" alle "virtù morali". Sul piano della rappresentazione, questo corrispose a un aumento della registrazione di episodi di suicidio in corrispondenza di eventi di minaccia o costrizione (secondo matrimonio, violenza carnale) che rappresentavano una violazione dell'integrità della donna. In epoca Ming tali rappresentazioni divennero sempre più comuni in testi di natura molto diversa, dalle memorialistica alla storiografia, dalla narrativa al teatro. La seconda parte del capitolo III presenta i risultati ottenuti dall'analisi di una selezione di biografie di donne virtuose tratte da Gazzette locali di epoca Ming e raccolte nell'enciclopedia Gujin tushu jicheng. La ricerca individua un insieme coerente di elementi narrativi che presentano una ricorrenza significativa e un modello di organizzazione elementare all'interno delle biografie. Il capitolo IV prosegue e amplia la ricerca delle specifiche occorrenze del motivo del suicidio e della rispettiva individuazione formale all'interno di un campione di storie tratte dall'antologia Qingshi leilue e dalle fonti ad essa collegate per origine o derivazione. Il capitolo propone l'indagine del sistema assiologico immanente ai racconti selezionati, e sintetizza i dati raccolti dalla ricerca nell'analisi di quattro casi studio. Infine il capitolo V è dedicato ad alcune considerazioni conclusive che delineano le tappe principali del percorso che ha portato la scrittura suicidaria da norma a racconto. My thesis offers a diachronic analysis of the portrayal of female suicide in traditional Chinese literature. Main sources of my research are: Confucian exempla from Han dynasty collected in the text Lienu zhuan (Biographies of Women) by Liu Xiang (79-8 a C); a selection of biographies of virtuous women (lienu) from the Ming dynasty collected in the Imperial Encyclopaedia Gujin tushu jicheng, and, as the main literary source, the anthology Qingshi leilue, published at the beginning of the XVIIth century and traditionally attributed to Feng Menglong (1574-1646). For the analysis of these sources, my thesis relies on a structuralist approach that aims to identify the continuity of the materials, and to determine the evolution of a unitary thinking on female suicide. Chapter I offers some introductory observations on the themes of death and suicide in China, and it is relatively independent from the rest of the study. Chapter II examines the meanings of the concepts of zhen (fidelity, chastity) and jie (integrity), and their evolution in the historical and didactic traditions. It purposely focuses principally on the analysis of Liu Xiang's Lienu zhuan, and in particular of the fourth and fifth sections "Zhen shun" (Purity and obedience) and "Jie yi" (Integrity and righteousness), in which suicidal acts figure more conspicuously. Chapter III analyses the development of the Statesponsored system of rewarding virtuous conduct, and its relation to the adoption of women's behaviour as a paradigm of virtue. In this system, the increasing emphasis on violence and suicide reflected an important shift on the ideological and social levels, which affected women, and above all widows, during the transition from Song to Yuan dynasties. The spread of the chastity cult moved the attention on women's behaviour from "intellectual virtues" to "moral virtues". On the representational level, it meant a greater registration of stories of suicide in response to acts of coercion (second marriage and sexual violence), considered as a violation of a woman's integrity. During the Ming, these stories became a favourite theme in literature, from memoirs to historiography, from fiction to drama. The second part of chapter III presents data from the analysis of a selection of Ming biographies of virtuous women, originally written in local gazetteers and collected in the Encyclopaedia Gujin tushu jicheng. It identifies a fixed set of narrative units characterized by a significant recurrence, and a model of basic structuring within each biography. In chapter IV, the research is widened so as to contain a selection of stories from the anthology Qingshi leilue and related original and derivative sources. On a structural level, it follows the model illustrated in chapter III, presenting a new investigation of the ideological system inherent in the stories. Results are summarized in a tentative analysis of four casestudies. Defining the three key steps of the practice of writing on suicide, chapter V presents some final observations on its gradual movement from norm to fiction.
29-gen-2004
1 n.s. (15)
Civilta' dell'India e dell'Asia orientale
Ceresa, Marco
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