La ricerca approfondisce da un punto di vista geoarcheologico tre aree campione dell’Emilia-Romagna: il modenese, il bolognese e il cesenate. La documentazione archeologica disponibile è cospicua; diverso il quadro geoarcheologico. Il modenese presenta una bibliografia ricca e varia; il bolognese non è da meno ma deve buona parte di quanto finora scritto all’operato di un solo ricercatore, Stefano Cremonini; lo stesso dicasi per il cesenate, dove si segnala, benché più ridotta, l’attività di Antonio Veggiani. La tesi si propone di gettare un ponte tra archeologia e geomorfologia in aree scarsamente o per nulla campionate da questo punto di vista. La prima parte dell’elaborato prevede approfondimenti basati sullo studio delle fonti scritte e della cartografia storica, e sul telerilevamento. La seconda propone un approccio archeogeomorfologico ed è costruita sul commento dei dati raccolti attraverso decine di carotaggi manuali eseguiti nelle aree di studio. Sulla loro base, l’ultima sezione ha tentato approcci più sperimentali, sebbene codificati, quali quello geostatistico, sedimentologico e archeobotanico. Le conclusioni sommano tutti questi approcci, proponendo, area per area, ricostruzioni paesaggistiche in cui la paleo-geomorfologia fa da cornice attiva alla trattazione di problematiche storico-archeologiche quali le scelte insediative, lo sfruttamento delle risorse naturali e le strategie di gestione degli spazi tra tarda antichità e pieno medioevo.
Popolamento tardoantico e medievale tra Modena e Cesena: un approccio geoarcheologico / Rucco, Alessandro Alessio. - (2019 Jan 29).
Popolamento tardoantico e medievale tra Modena e Cesena: un approccio geoarcheologico
Rucco, Alessandro Alessio
2019-01-29
Abstract
La ricerca approfondisce da un punto di vista geoarcheologico tre aree campione dell’Emilia-Romagna: il modenese, il bolognese e il cesenate. La documentazione archeologica disponibile è cospicua; diverso il quadro geoarcheologico. Il modenese presenta una bibliografia ricca e varia; il bolognese non è da meno ma deve buona parte di quanto finora scritto all’operato di un solo ricercatore, Stefano Cremonini; lo stesso dicasi per il cesenate, dove si segnala, benché più ridotta, l’attività di Antonio Veggiani. La tesi si propone di gettare un ponte tra archeologia e geomorfologia in aree scarsamente o per nulla campionate da questo punto di vista. La prima parte dell’elaborato prevede approfondimenti basati sullo studio delle fonti scritte e della cartografia storica, e sul telerilevamento. La seconda propone un approccio archeogeomorfologico ed è costruita sul commento dei dati raccolti attraverso decine di carotaggi manuali eseguiti nelle aree di studio. Sulla loro base, l’ultima sezione ha tentato approcci più sperimentali, sebbene codificati, quali quello geostatistico, sedimentologico e archeobotanico. Le conclusioni sommano tutti questi approcci, proponendo, area per area, ricostruzioni paesaggistiche in cui la paleo-geomorfologia fa da cornice attiva alla trattazione di problematiche storico-archeologiche quali le scelte insediative, lo sfruttamento delle risorse naturali e le strategie di gestione degli spazi tra tarda antichità e pieno medioevo.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi di dottorato
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